Di Giuliano Monari – A Ferrara ci si attrezza per contrastare uno dei reati più subdoli e pericolosi che riguardano l’ambiente familiare dove, normalmente, si pensa che le persone trovino protezione e rifugio dal mondo esterno. Ed proprio in quegli ambienti che, spesso, si consumano i crimini più tremendi da parte di uno dei conviventi che a volte, si trasforma nel più spietato dei carnefici. Proprio per cercare di prevenire e contrastare sempre più efficacemente queste tipologie di reati domestici l’Arma dei carabinieri si è attrezzata istituendo una apposita sezione di ascolto e contrasto al fenomeno. Come è stato chiarito ieri mattina dal Comando Provinciale in un incontro con gli Organi di Informazione del territorio – l’Arma si è attivata da tempo con nuovi servizi e attività. E in parallelo ai servizi (reparti specialistici di investigazione) sono state attivate strutture ad hoc: nella caserma ” Carmine della Sala” di via del Campo, infatti, da poco più di un anno uno dei tanti uffici è stato adibito a stanza d’ascolto per le vittime di reato. Un modo per facilitare il compito degli specialisti di ascoltare donne, anziani e anche bambini a volte. In ambienti che rendano meno di impatto i colloqui, mettere a proprio agio le persone che debbono denunciare o che si apprestino a farlo. La violenza di genere – spiegavano ieri mattina – è sempre più un problema contro il quale l’Arma di sta strutturando. I dati al momento parlano di pochi casi affrontati a Ferrara e provincia ma il problema è che il fenomeno è sempre più sottotraccia: lo dimostra il caso denunciato dell’uomo apparentemente tranquillo che ha scelto le botte alle mimose proprio nel giorno della festa della donna. L’occasione dell’incontro con i giornalisti è stata anche quella di porre l’accento al fenomeno che, in questi giorni, sta impegnando i militari della Compagnia ferrarese. Un uomo, convivente della donna vittima delle presunte violenze, ha pensato bene – secondo la ricostruzione fatta dal Colonnello dell’Arma – di festeggiare l’8 marzo sostituendo le mimose con le botte e le minacce di morte sulla compagna con la quale vive da oltre un anno e mezzo. Picchiandola e mandandola all’ospedale. Fortunatamente, lei lo ha denunciato e ora, per l’uomo sono guai: rischia l’arresto visto che sulla sua posizione giudiziaria sono in corso verifiche da parte di carabinieri e magistrati. Il protagonista in negativo della triste vicenda è un 40enne ferrarese della provincia ora sottoposto alla misura del divieto di avvicinamento della compagna e soprattutto l’allontanamento dal domicilio familiare: provvedimenti adottati dai carabinieri e fatti propri dalla procura (pm Ciro Alberto Savino) che hanno valutato la gravità dei comportamenti dell’uomo sulla compagna, ravvisando la necessità di allontanarlo da lei. L’ultimo episodio, quello che ha fatto traboccare il classico vaso di violenze è proprio dell’8 marzo, giovedì scorso. In realtà l’uomo – così dirà la compagna ai carabinieri – da oltre due settimane ha comportamenti violenti. Botte e altro. Che lasciano il segno su di lei. Fisicamente e psicologicamente. Due settimane di maltrattamenti che culminano con quelli dell’altro giorno, l’8 marzo, quando lei viene picchiata e finisce in ospedale. Una decina di giorni di prognosi, le refertano i medici. Lei torna a casa – scortata dal suo avvocato, arrivato nel frattempo, e spera che lui se ne sia andato. Invece lui si ripresenta e da qui scattano i provvedimenti di allontanamento. Oggi, a dire il vero, dovrà essere il giudice a valutare la situazione e convalidare i provvedimenti decisi contro di lui, che di fatto gli impediscono di farsi vivo con lei, pena l’aggravante (previsto l’arresto).