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Un imprenditore si separa dalla moglie per frodare il fisco e la Guardia di Finanza gli sequestra beni per 555 mila Euro

DiGiuliano Monari

Dic 17, 2020


Tutto nasce dall’approfondimento di una SOS (segnalazione di operazioni sospette) che un
istituto bancario ha inviato all’Unità di Informazione Finanziaria della Banca d’Italia, a
seguito del comportamento “anomalo” tenuto da due coniugi che avevano movimentato dai
conti di una società di famiglia sui propri conti personali, denaro per circa 2,4 milioni di euro
con indicazioni inesatte e incomplete volte a nascondere la realtà dei fatti.
Indagando sui movimenti di denaro, i finanzieri hanno scoperto l’esistenza di un’operazione
finanziaria architettata per consentire al titolare del conto corrente, un imprenditore
modenese con interessi su Ferrara, di spogliarsi dei propri beni per scongiurare gli effetti di
un eventuale sequestro di beni che temeva di subire in conseguenza di un possibile esito
sfavorevole di una vicenda giudiziaria che lo vedeva coinvolto. Attraverso un atto di
separazione studiato ad hoc, il coniuge cedeva alla moglie la totalità delle sue quote
detenute nella società di famiglia, compresi i crediti vantati. Dopo la separazione, dal conto
corrente della società venivano bonificati alla ex moglie, importi per complessivi 2,4 milioni
di euro con la causale “restituzione finanziamento soci”, finanziamento in realtà erogato a
suo tempo dall’imprenditore, il cui credito è stato ceduto alla coniuge con l’atto di
separazione. La successiva restituzione all’imprenditore delle somme in diverse tranche
senza una valida giustificazione, ha fatto scattare la segnalazione di operazione sospetta da
parte dell’Istituto bancario, all’Ufficio antiriciclaggio della Banca d’Italia, poi girata per i
successivi approfondimenti alla Guardia di Finanza
A conclusione degli approfondimenti operativi, il Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria
della Guardia di Finanza di Ferrara, ha denunciato l’imprenditore modenese per frode
fiscale in quanto gli ingiustificati bonifici che ha ricevuto a suo favore, per un ammontare di
1,3 milioni, gli hanno permesso un arricchimento personale, grazie alle imposte non
dichiarate e non versate per 555 mila €. Il G.I.P. di Modena, che ha valutato il concreto
pericolo che l’indagato potesse far perdere le tracce dei beni da confiscare, ha disposto il
sequestro preventivo dell’importo di 555 mila €, pari alle imposte evase. In forza del decreto
emesso, i finanzieri ferraresi hanno provveduto a sequestrare una somma di 35 mila €
disponibile sui conti correnti dell’indagato, e una quota del valore di 520 mila €, di una villa
di Forte dei Marmi (LU), in comproprietà con la moglie.
La “S.O.S.” (segnalazione di operazione sospetta), sostanzialmente, è una comunicazione
obbligatoria all’Unità di Informazione Finanziaria della Banca d’Italia che va inviata, da parte
dei destinatari degli obblighi antiriciclaggio (tra cui: banche; professionisti; società creditizie
e finanziarie, case d’asta; compro-oro; agenzie di scommesse) quando questi si imbattano
in operazioni potenzialmente sintomatiche di finalità di riciclaggio di denaro o
di finanziamento del terrorismo.

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