• Lun. Nov 25th, 2024

Tumore della prostata, gli ospedali di Cona e del Delta premiati per la gestione delle complicanze funzionali post operatorie

Gli ospedali di Cona e del Delta premiati per l’impegno e l’attenzione profusi nella gestione delle complicanze funzionali post operatorie del tumore della prostata, in particolare per quanto riguarda la riabilitazione dell’incontinenza urinaria.

I riconoscimenti sono stati assegnati oggi a Milano in occasione della 1° edizione del Concorso Best Practice indetto dalla Fondazione Onda per premiare gli ospedali italiani che, partendo dal network del Bollino Azzurro, si distinguono per l’approccio all’avanguardia e interdisciplinare nella gestione delle complicanze funzionali urinarie e sessuali post trattamento per il tumore della prostata.

La “menzione speciale” è stata assegnata al percorso “Riabilitazione funzionale per chirurgia radicale prostatica” presentato da Azienda Ospedaliero-Universitaria e Azienda USL di Ferrara e condiviso su base provinciale.

Il progetto integrato, guidato dai dott. Carmelo Ippolito e dott. Maurizio Simone, direttori rispettivamente dell’Unità Operativa di Urologia a Cona e al Delta, e candidato dalle dottoresse Cinzia Ravaioli, Valeria Baccello e Maria Gloria Panizza, referenti Bollino Rosa OSPFE e AUSL, coinvolge diverse figure specialistiche (urologo, fisiatra, fisioterapista, infermiere e medico di medicina generale) per affrontare il problema dell’incontinenza urinaria.

L’incontinenza urinaria è frequente dopo un intervento di chirurgia prostatica radicale per carcinoma della prostata, che consiste nell’asportazione completa della prostata. La perdita di urina è causata principalmente da sforzo, a volte anche per sforzi minimi, come nei passaggi posturali e nella deambulazione. Raramente si presenta come incontinenza di tipo misto (sforzo e urgenza), già preesistente o legata a radioterapia. Rappresenta un problema di tipo igienico e sociale con un forte impatto negativo sulla qualità di vita dell’uomo.

Nel 2022 sono stati 18 i pazienti operati per tumore della prostata con la tecnica di prostatectomia radicale laparoscopica a Ferrara. L’attività interessa sia il trattamento preoperatorio, con la presa in carico e l’informazione da parte del chirurgo urologo e il training da parte di infermiere/fisioterapista per la preparazione del piano pelvi-perineale, che il trattamento postoperatorio attraverso il training da parte di specialista in riabilitazione pelvi-perineale.

Gli obiettivi sono molteplici: preparazione del paziente ad affrontare il rischio di incontinenza (trasmissione della conoscenza dei problemi e trattamento prechirurgico); trattamento post-operatorio finalizzato al recupero completo della continenza; e chirurgia correttiva dell’incontinenza con interventi di posizionamento dello sling sottouretrale (storicamente eseguiti presso l’Urologia AUSLFE) per ottenere risultati importanti, a partire dalla migliore accettazione della condizione di prostatectomizzato e un più rapido recupero della continenza.

Quadro epidemiologico. Sono circa 564.000 gli italiani con pregressa diagnosi di tumore della prostata, la neoplasia più frequente nella popolazione maschile, che rappresenta oltre 19,8 per cento di tutti i tumori diagnosticati negli uomini, tanto che solo nel 2022 sono stati diagnosticati 40.500 nuovi casi. Le stime indicano che una gran parte dei pazienti che ha subito un intervento chirurgico radicale, come la prostatectomia per l’asportazione del tumore, sviluppa problemi funzionali di incontinenza urinaria e disfunzione erettile. Si tratta di condizioni che non solo spesso sono resistenti alle terapie farmacologiche, ma che comportano anche un impatto devastante in termini personali e sociali, segnando spesso l’inizio di un difficile percorso. Proprio per questo, si rivela essenziale promuovere la condivisione di buone pratiche cliniche e informare l’utenza delle realtà ospedaliere con migliore competenza e sensibilità nella gestione di queste problematiche; obiettivo del concorso Best Practice promosso dalla Fondazione Onda che ha istituito un apposito Comitato di esperti per esaminare le 56 candidature pervenute, tra cui appunto il progetto interaziendale presentato dalle Aziende Sanitarie ferraresi.