Di Michele Manni
Una bella favola con tanto di lieto fine è la storia di Iris Ikangi, che domenica prossima raggiungerà Creta per partecipare ai campionati europei “Under 20” con la
nazionale italiana allenata da Stefano Sacripanti. Nato a Voghera il 21 febbraio 1994, italiano ma di origine congolese, la sua prima comparsata a Cento risale a circa
un anno fa, quando si presentava all’ingresso della palestra di Via Pedagna a Corporeno per sostenere un provino alla corte di coach Giuliani in seguito a una
segnalazione fatta da capitan Simone Di Trani, che lo aveva notato in uno dei suo rari ritorni a casa in quel di Pavia. Impressionata da quella sessione d’allenamento,
la società guerciniana ne acquisiva il cartellino dall’Accademia Basket, formazione pavese militante in Serie C Regionale, mettendo sotto contratto un giocatore con
ampi margini di miglioramento ma reputato già in grado di poter allungare la rotazione dei biancorossi in un campionato difficile come quello di Divisione Nazionale B.
Al debutto in campionato in quel di Piombino, Ikangi partiva addirittura in quintetto e firmava il primo canestro della stagione, poco prima di lasciare il campo per
un problema a una caviglia. Le prime settimane centesi non erano facili per lui, trattandosi della prima esperienza fuori casa, lontano da amici, famiglia e fidanzata,
dovendo peraltro condividere l’appartamento con l’allora sconosciuto Mabilia, poi divenuto suo grande amico. Le sue prestazioni in campo, nel frattempo, parevano
risentire dei troppi cambiamenti avvenuti in troppo poco tempo: più ombre che luci in avvio, ma minutaggio comunque elevato per un ragazzo della sua esperienza ed età.
La sua stagione svoltava in un freddo sabato sera autunnale, quando contribuiva con 15 punti e 9 rimbalzi, al successo di Cento su Empoli. Dopo una sensibile flessione
in inverno, Iris riprendeva a scalare posizioni in rotazione a circa metà del girone di ritorno, facendo fruttare i consigli e i suggerimenti di allenatori e compagni
di squadra e tornando a essere un fattore sia in difesa, dove le sue braccia lunghe finivano spesso col complicare i piani degli altrui portatori di palla, che a
rimbalzo, dove faceva valere i suoi centimetri e la sua elevazione. Sul più bello, lo spaventoso incidente nel giorno dei giorni: il suo debutto in una gara di play
off, al Paladozza di Bologna, contro la Fortitudo e davanti a oltre 5.000 spettatori. Una gara iniziata in quintetto e col giusto piglio (4 punti e una stoppata in
2’), prima che una brutta caduta lo costringesse a perdere i sensi con conseguente ricovero all’Ospedale Maggiore, con qualche ammaccatura ma in fin dei conti poca
roba, rispetto a quanto temuto da chi aveva seguito coi proprio occhi l’azione. Pur limitato dai postumi dell’incidente, tornava in campo per la semifinale con
Piacenza, chiudendo la sua stagione da “rookie” con 3.4 punti (col 46% da 2 punti e il 32% da 3) e 2.9 rimbalzi in 15’ di media a partita. Nel frattempo entrava in
pianta stabile nel gruppo dei migliori “Under 20” della nazione, partecipando al raduno collegiale di Roma (16-17 dicembre 2013) e poi a quelli di Ancona (7-9 aprile
2014), Roseto degli Abruzzi (8-21 giugno), Domegge di Cadore (22-29 giugno) e Trieste (30 giugno-6 luglio), prima di costringere coach Sacripanti ad inserirlo nella
lista dei 12 che domenica raggiungeranno Candia, dove già martedì affronteranno la Repubblica Ceca, con palla a due in programma per le ore 16. Successivamente,
l’Italia sfiderà Turchia (alle ore 16:45 di mercoledì 9 luglio), Croazia (alle 16:45 di giovedì 10 luglio) e Montenegro (alle 14:30 di sabato 12 luglio), nel tentativo
di prolungare il suo soggiorno in terra ellenica.
Il presidente della Tramec, Silvio Canelli, ha così commentato la notizia: «La partecipazione di Ikangi agli europei è per noi fonte d’orgoglio, nonché un importante
riconoscimento del lavoro svolto negli ultimi 12 mesi dalla dirigenza, dallo staff tecnico e dallo stesso Iris, che non sarà il nuovo Michael Jordan ma è un buon
giocatore con ampi margini di miglioramento. Nei mesi scorsi ha intrapreso un importante processo di crescita, questa convocazione è un premio per la sua abnegazione.
Sono convinto che Cento sia per lui il posto giusto per la sua maturazione come giocatore e uomo, sono sicuro che al raduno si farà trovare motivato e pronto per una
nuova avventura in biancorosso, che potrebbe essere cruciale nello sviluppo della sua carriera poiché potrebbe rappresentare il suo trampolino di lancio verso
categorie più nobili. A patto che capisca che questo è un punto di partenza e non di arrivo, e che soltanto attraverso la fame, il lavoro, lo spirito di sacrificio e
l’umiltà può innalzare ulteriormente il livello del suo gioco e meritare una possibilità ai piani superiori.».