Ha preso il via, ieri sera in sala ‘Bonzagni’ a Sant’Agostino, il tour di presentazione del candidato sindaco Roberto Lodi, sostenuto dalla lista civica ‘Terre Unite’ che toccherà tutte le cinque località del neonato Comune di Terre del Reno. Ottimo il colpo d’occhio della platea, con tante persone presenti: oltre ai candidati consiglieri e simpatizzanti, c’erano anche tanti cittadini, spinti dalla curiosità di conoscere il programma che il gruppo si propone di realizzare se avrà la fiducia degli elettori il prossimo 11 giugno. In questa prima tappa, Lodi era affiancato da tre dei giovani che andranno a comporre la sua lista, Anna Accorsi, Matteo Malagutti e Federica Bonetti, “perché uno degli obiettivi che mi pongo – ha spiegato l’aspirante primo cittadino – è quello di mettere a disposizione dei ragazzi la mia esperienza, affinché possano diventare i futuri amministratori di questo territorio”. Lodi ha garantito che sarà prestata piena attenzione a tutte le cinque località del Comune, Sant’Agostino, Mirabello, San Carlo, Dosso e anche alla piccola Roversetto, una realtà che sta crescendo, con l’intenzione di migliorarle. Il candidato ha cominciato, poi, a parlare del programma che si intende attuare che abbraccia diverse tematiche: ricostruzione, fusione, manutenzioni su alcune strutture, sicurezza, scuola, autostrada Cispadana, sino a toccare l’attualissima situazione dei richiedenti asilo. Il tutto, puntando ovviamente su Sant’Agostino, in quanto sede della prima tappa del tour di presentazione. Sulla ricostruzione sono tre le priorità: “La prima è quella di recuperare la piazza – spiega Lodi – che ancora presenta le macerie del vecchio municipio e transenne: l’obiettivo che ci poniamo è quello di ‘liberarla’ da questi brutti ricordi del terremoto del 2012 e partire con un percorso di riqualificazione”. A metà tra ricostruzione e fusione è la realizzazione della nuova sede municipale: “Va accelerato il recupero dell’ex scuole medie, attraverso una parziale demolizione della struttura e una riorganizzazione degli spazi. In questo contesto, si dovrà pensare ad una riorganizzazione di corso Roma, che approcceremo con una serie di incontri pubblici per stendere un progetto”. E, poi, va velocizzato l’iter dei lavori necessari alla riapertura del cimitero, “a cinque anni dal sisma – ha sottolineato – mi sembra giusto che i cittadini debbano riavere la possibilità di visitare i loro cari defunti”. Assieme alla dottoressa Marina Mastrandrea, si sta lavorando ad un progetto per trasformare le vecchie scuole elementari in un polo sanitario che possa essere di servizio al territorio. Sul piano della sicurezza, secondo Lodi, è necessario impegnarsi sul fronte della nuova caserma dei Carabinieri, il cui progetto è ancora al palo, e ad attivare una sede operativa della Protezione civile sul territorio che possa diventare un punto di riferimento per i volontari. Sul piano della sicurezza stradale si rifletterà sulla possibilità di realizzare una zona Ztl con telecamere dalla rotatoria di via Delle Donne a San Carlo, alla rotatoria Toselli di Sant’Agostino per disincentivare il transito di mezzi pesanti. Il gruppo ‘Terre Unite’ ha promesso attenzione anche sul tema delle scuole: “Con la fusione – ha specificato Lodi – va proposto un nuovo dimensionamento ed è necessario avanzare richiesta per avere un dirigente scolastico e un dirigente amministrativo fisso sul territorio”. Ed è stata ribadita la volontà di creare momenti di riflessione e sensibilizzazione nelle aule su temi come bullismo, droga, pericoli della rete, sicurezza idrogeologica in collaborazione con le associazioni e le forze dell’ordine sul territorio. Nel chiudere la serata, Lodi ha affrontato due temi ‘caldi’ con la Cispadana e l’ospitalità ai richiedenti asilo. Sul primo fronte ha dichiarato che il suo gruppo non è contrario alla futura autostrada, ma bensì al tracciato, ritenuto troppo vicino all’abitato San Carlo: “Se saremo eletti, grazie anche al contributo delle forze politiche che ci appoggiano dall’esterno (Lega Nord, Forza Italia, Fratelli d’Italia e Movimento nazionale per la sovranità), vedremo quali margini di manovra avremo per cercare di modificare lo stato delle cose. Nonostante le battaglie che sono state fatte e che ho seguito nella mia precedente attività amministrativa, il risultato è stato il peggior tracciato possibile per il nostro territorio”. Sul tema dei richiedenti asilo, Lodi è stato lapidario: “Non siamo disponibili ad ospitare migranti in strutture pubbliche. E metteremo in campo misure ad hoc per disincentivare i privati dal mettere a disposizione abitazioni a tale scopo. L’emergenza terremoto è stata prorogata sino al 31 dicembre 2018. Sino ad allora, l’accordo per le zone del cratere sismico, era di essere esentate dall’accoglienza. Non è razzismo il nostro, ma consapevolezza che l’emergenza da affrontare prima di altre è quella della ricostruzione che ci assorbirà moltissimo nei prossimi anni”.