La sanità ferrarese guarda al futuro con investimenti su strutture, tecnologie e personale. Nel frattempo il virus circola sempre meno ma non si deve abbassare la guardia e soprattutto si deve procedere a ritmi serrati con la campagna vaccinale perchè in Europa i contagi tornano a crescere spinti dalla variante Delta.
Se ne è parlato nel consueto appuntamento del martedì con Salute Focus Ferrara (format di approfondimento a cura dell’Azienda USL condotto da Alexandra Boeru) con Emanuele Ciotti, direttore sanitario Ausl Fe, Anna Gualandi direttrice amministrativa Ausl Fe, Giovanni Peressotti responsabile Servizio Comune Tecnico Patrimonio Ausl Fe, Giampiero Pirini Dir. Servizio Comune Ingegneria Clinica Ausl Fe, Alessandra Mura (La Nuova Ferrara) e Stefano Lolli (Il Resto del Carlino).
In apertura il direttore sanitario Emanuele Ciotti ha fatto il punto sull’andamento dei contagi nel territorio estense. “Ad oggi abbiamo un’incidenza di 1,15 casi per 100mila abitanti, 29 postivi attivi e 10 persone ricoverate ma non dobbiamo abbassare la guardia perchè, ricordiamoci, che solo 3 mesi avevamo un’incidenza di oltre 350 casi per 100mila abitanti e 4000 casi attivi”. Ciotti ha spiegato anche come l’attenzione sia alta sulla circolazione della variante Delta che in questo momento, in Emilia Romagna, costituisce il 23% dei casi di positività e nel giro di un mese e mezzo potrebbe diventare predominante.
Un motivo in più per non rallentare sul fronte vaccini. “Il 68% dei ferraresi sopra i 12 ha già ricevuto la prima dose mentre il 40% ha già completato il ciclo vaccinale. La provincia di Ferrara ha i numeri più alti in regione e siamo particolarmente soddisfatti – ha aggiunto Ciotti – di aver coperto con una dose ben il 90% della popolazione sopra i 60 anni e il 60% con entrambe le dosi”. Numeri importanti anche per i più giovani, ad esempio la fascia 20-29 anni vede una copertura con una dose del 43% del target e se si guarda alle prenotazioni la percentuale sale al 70%. “Un dato che vorremmo migliorare ulteriormente – ha infine concluso Ciotti – è quello dei 12-19anni che è al 40% con le prenotazioni e speriamo aumenti ancora. Invito dunque i genitori a vaccinare i loro figli anche perchè gli ultimi studi pubblicati sono rassicuranti”.
In conclusione il direttore sanitario Ausl ha anche fatto il punto sulle forniture di vaccini, rassicurando sul fatto che le dosi in arrivo permetteranno di raggiungere il target prefissato, attestandosi su circa 3000/3500 somministrazioni a settimana.
La sanità intanto continua a guardare al futuro attraverso investimenti su strutture, tecnologie e personale.
Per quanto riguarda le strutture, ha spiegato Giovanni Peressotti resp. Serv. Comune Tecnico Patrimonio Ausl Fe, ci sono in campo investimenti da circa 40milioni di euro suddivisi su ambiti di intervento.
Il primo riguarda gli adeguamenti dei percorsi Covid nelle strutture ospedaliere, in particolare nei Pronto Soccorso degli Ospedali del Delta, Argenta e Cento (circa 2,5 milioni di euro).
Il secondo invece riguarda le riqualificazioni e gli ammodernamenti strutturali delle strutture ospedaliere della provincia. In particolare all’Ospedale del Delta è previsto l’adeguamento impianti (Medicina d’urgenza per utilizzo terapia semintensiva) e l’adeguamento del PS generale (2,0 milioni).
All’Ospedale di Argenta è invece prevista la realizzazione di un nuovo padiglione alta specializzazione, di una nuova area di radiologia e degenza (investimento di circa 11 milioni di euro).
L’ultimo ambito di intervento riguarda le case della salute in particolare Cittadella San Rocco e Bondeno.
Per la prima gli interventi in campo sono numerosi e vedranno una importante riorganizzazione dei servizi sanitari della città per un investimento di circa 19 milioni di euro. A Bondeno invece l’investimento sarà di circa 8,5 milioni di euro per il recupero e l’adeguamento strutturale.
Oltre alle strutture si investirà, e si sta già investendo, anche sul rinnovo delle apparecchiature e delle tecnologie. “Nelle nostre strutture – ha spiegato Giampiero Pirini Dir. Serv. Comune Ingegneria Clinica Ausl – abbiamo anzianità di apparecchiature più elevate della media regionale ed è anche per questo che è in atto un piano graduale di sostituzione delle tecnologie: dalle Tac alle risonanze magnetiche, passando per le apparecchiature delle terapie intensive, mammografi digitali, apparecchiature per gli elettrocardiogrammi, implementazione della telemedicina e telecardiologia, fino ad macchinari ultra moderni per l’ortopedia o l’odontoiatria”.
Strutture e macchine che avranno, e hanno, bisogno di persone. “Non c’è mai stata un’iniezione di personale di questa portata – ha spiegato Anna Gualandi direttrice Amministrativa dell’Azienda Usl Ferrara”. E lo dimostrano i numeri: a gennaio del 2019 il personale dell’Azienda, con qualsiasi forma di contratto, era costituito da 2182 figure. Al 30 giugno 2021 il totale delle persone che lavorano per l’Azienda è salito a 2660, ovvero 478 unità in più.