Domenica 12 novembre è stata inaugurata ufficialmente la Stagione Teatrale 2023/2024 della Fondazione Teatro G.Borgatti di Cento.
“Momento di evasione dalla quotidianità ma anche occasione di arricchimento personale di forte caratura culturale”, queste le parole del Presidente della Fondazione Teatro Borgatti Giorgio Zecchi nella presentazione della serata.
“La nuova Stagione Teatrale apre le porte anche ad una nuova rivisitazione della Pandurera stessa” ha aggiunto Zecchi, “ nuovi spazi condivisi che ospitano già iniziative per il nostro tempo libero e daranno presto vita a nuovi progetti culturali”
Il palcoscenico della Pandurera ha ospitato per l’occasione la performance teatrale “Il canto di Shakespeare” portata in scenda dall’attrice Pamela Villoresi e l’ensemble Musica Antiqua Latina, diretta da Giordano Antonelli.
Atmosfera da Globe Theatre di Londra ai tempi di Shakespeare per un viaggio tra i testi più belli, le commedie più famose, le tragedie rinomate come “Amleto”, “Macbeth”, “Romeo e Giulietta”, “Otello”, “Re Lear”, “Sogno di una notte di mezza estate”, “La dodicesima notte”, “La Tempesta”, “Antonio e Cleopatra”, fino ai sonetti e alla Didone di Christopher Marlowe..
Pamela Villoresi, con i suoi monologhi, ha fatto rivivere personaggi in gran parte femminili, donne forti, spesso tradite, usate, abbandonate con un’interpretazione magistrale che ha emozionato, coinvolto , fatto sognare e riflettere il pubblico in sala,
Da Cleopatra a Desdemona, da Lady Macbeth a Caterina d’Aragona, alla Didone che Michele Di Martino tratteggia ispirandosi a quella descritta da Christopher Marlowe.
Le parole di Shakespeare, nella sua universalità ed attualità, sono state accompagnate da un concerto elisabettiano con musica e parole originali, frutto di
una profonda ricerca musicale, curata da Francesco Tomasi: un recupero, uno studio, un uso degli strumenti medievali, che i maestri dell’ensemble Musica Antiqua Latina, diretta da Giordano Antonelli, hanno fatto risuonare , insieme alla voce meravigliosa del Soprano Vittoria Giacobazzi,
Seppur le note possano sembrare rimandare a mondi antichi, la linea è quella dell’universalità
Lo dimostrano ancora le parole di Shakespeare – quelle di uno dei suoi sonetti più famosi, il 116 (Amore non è amore) che, attraverso la musica di “quattro giullari che forse conoscerete”, come ha evidenziato l’attrice , ovvero i Beatles e la famosissima “Hey Jude “, rivive attraverso quegli strumenti antichi, con l’arte che supera i tempi, sia che si tratti di note, che di parole.
Drammaturgia Michele Di Martino -Ricerca musicologica a cura di Francesco Tomasi
Musiche eseguite dal vivo dall’ensemble rinascimentale su strumenti originali MUSICA ANTIQUA LATINA
Direzione Musicale Giordano Antonelli
Vittoria Giacobazzi – soprano
Giordano Antonelli – ribeca
Francesco Tomasi – liuto e chitarra rinascimentale
Silvia de Maria – viola da gamba
Matteo Magna – salterio e percussioni
I costumi sono a cura di Susanna Proietti.