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“Sulle strade vicinali la volontà politica delle opposizioni di travisare la realtà fa finire in secondo piano l’interesse dei cittadini.” Così l’Amministrazione Comunale

DiFONTE COMUNICATO STAMPA

Gen 27, 2025


La risoluzione dei problemi passa prima di tutto dalla manifestazione della realtà, negare problemi, non aiuta a risolverli.

Con l’ordinanza nr. 5 andremo ad intervenire in urgenza per ragioni di pubblica sicurezza su una serie di strade il cui stato non consente più il pubblico transito, accollandoci tutti gli oneri connessi per mettere in sicurezza il territorio.

Sapranno bene anche i consiglieri di Fratelli d’Italia che esiste una chiara disciplina delle strade vicinali d’uso pubblico, che prevede l’esistenza di un consorzio che determini la ripartizione delle spese.
Accanto a ciò una folta giurisprudenza in ordine ai poteri del Sindaco quale autorità di pubblica sicurezza per il ripristino dello stato dei luoghi.

Questa amministrazione ha assunto su di sé il peso e la responsabilità di ripristinare improrogabili necessità di pubblica incolumità, attraendo su di sé anche gli aspetti più spiacevoli, purché l’obiettivo di tutela dei cittadini sia raggiunto.
Accanto a ciò, si sta portando a termine la redazione del piano traffico che porterà chiarezza sulla classificazione stradale comunale e di conseguenza sulla gestione della stessa, cosa che evidentemente chi oggi si lamenta si era scordato di fare in cinque anni.

Evidenti problemi di comprensione si manifestano laddove si sostiene che si scarichi tutto il peso degli interventi sui cittadini: è infatti sostenuta integralmente dall’ente la spesa occorrente a ripristinare le condizioni di sicurezza, salvo poi applicare la normativa afferente questo tipo di strade, che terrà conto della maggior partecipazione possibile del comune, nonché, pro quota, il frontista, in ciò considerando ovviamente anche in larga parte le partecipanze agrarie e non lasciando indietro nessuno, come sempre fatto da questa amministrazione.
Ricordiamo che la bitumazione di queste strade fu fatta oltre trent’anni fa esattamente con questo schema.

Il buco che proprio non si riesce a chiudere è quello delle enormi balle di facile consenso, laddove continua a venire fuori che si possa risolvere tutto con un accordo con la Partecipanza Agraria quale proprietaria, essendo tale soluzione sconnessa da ogni tipo di previsione normativa.
Quelli che oggi urlano, spieghino inoltre ai cittadini quali attività hanno messo in piedi nei loro anni al governo, non risultando alcun ordine di servizio su strada vicinali in ben cinque anni.
Non si sono accorti di avere due consorzi strade vicinali sul territorio esattamente così strutturati.
La sola cosa di cui si ha memoria, sono soluzioni simili al grottesco, come la richiesta di cessione di una strada al comune con atto notarile sul fine mandato, cosa ovviamente mai avvenuta e che somiglia molto alla vendita della fontana di Trevi da parte di Totò.
Oramai al limite del patologico, invece, l’abitudine di confondere fondi PNRR con quelli comunali, se non fosse fatto in evidente malafede, sarebbe sintomo di chiara incomprensione del bilancio che i consiglieri sono chiamati ad analizzare.