di Giulia Borgioli
Bologna, 2 Agosto 1980. Alle 10.25 del mattino una maledetta bomba esplode nella sala d’aspetto della stazione spazzando via ottantacinque vite e ferendo centinaia di persone. Ambulanze, auto private, taxi, autobus e lei: la “Cristanini”, la mitica autogru bianca e rossa dei Vigili del Fuoco che tra i tanti mezzi utilizzati per i soccorsi fu una dei primi impegnati nelle operazioni. Oggi, a New York, nel museo che ricorda l’attentato del 11 settembre, i mezzi dei pompieri hanno un piedistallo d’onore nella storia e nel cuore degli americani. A Cento, invece, quella vecchia gru che dovrebbe trovarsi in un museo o almeno diventare un monumento cittadino, si trova in una piazzola del demolitore Morselli di via Modena, in attesa che venga decisa la sua sorte.
Il mezzo, rimasto in servizio fino al 2004, è stato poi conservato nella rimessa della centrale dei Vigili del Fuoco di Bologna fino a pochi giorni fa quando, non sappiamo ancora perché, è stata ceduta a titolo gratuito alla sezione ferrarese che poi ha contattato Morselli, ed è nato un caso. Non è ancora chiaro quale sarà la fine della vecchia Cristanini, tutto è nelle mani di Roma: «I mezzi dichiarati fuori uso – spiega Enrico Cappelli, presidente dell’associazione nazionale vigili del fuoco sezione di Ferrara – di solito vengono proposti alla Croce Rossa. Se questa non li vuole allora li si piazza sul mercato e, con i pochi soldi ricavati, si finanziano operazioni di protezione civile». Un fine nobile, quindi, ma non quello più adatto a quella vecchia gru con la scaletta che porta alla torretta per il comando del braccio meccanico consumata a forza del sali e scendi dei pompieri che si sono avvicendati lassù in quella mattina della strage di Bologna. Per molti Vigili del Fuoco, emiliani e non solo, la “Cristanini” è un vero e proprio pezzo di storia. Non è giusto che adesso sia in mezzo a delle banali auto tamponate. Speriamo che qualcuno riesca a salvarla e a collocarla dove merita.