Progetti concreti e tempi certi. La serata di approfondimento del progetto ‘Smat Cento’ proposto dal candidato sindaco Fabrizio Toselli, che ha gremito sala Zarri martedì, ha chiarito come grazie a capacità e competenza sia possibile intercettare risorse europee, così da attuare investimenti sul territorio senza gravare sui cittadini, ovvero abbassando la tassazione.
«Un incontro che vuole essere di poca politica e molta sostanza, proprio come vediamo la Cento del futuro – ha introdotto Toselli -. Parliamo di temi concreti, perché non c’è più tempo da perdere, e lo facciamo con persone preparate. Abbiamo un disegno che ci porterà a vedere una Cento diversa: aperta, nuova e innovativa, che deve tornare a vivere. Siamo certi di potercela fare perché abbiamo entusiasmo e competenze, abbiamo voglia di fare e di impegnarci. Crediamo che questo progetto sia la vera novità della campagna elettorale. Crediamo che Cento debba sognare in grande, perché Cento è Cento».
Che si possa fare l’ha testimoniato il Prorettore alla Ricerca Europea dell’Università di Bologna, la professoressa Patrizia Brigidi, che ha portato delle esperienze in cui l’Ateneo «ha puntato sulla progettazione europea e la ricerca è uscita nella società e nel territorio».
Ad aprire i lavori Simone Maccaferri, responsabile di Progettazione Europea presso l’Area della Ricerca dell’Università di Bologna e candidato per Cento Civica.
Il presupposto. L’Italia finanzia con una media di 16 miliardi l’anno l’Unione Europea per il suo funzionamento, ma ne tornano indietro meno della metà. Dunque «ci sono tante risorse a cui non attingiamo».
«Una Smart City, una città intelligente, è oggi quella in cui una migliore qualità della vita è garantita da una maggiore interconnessione fra macchina comunale, politica e cittadini per lavorare sulle tematiche che ci toccano nel quotidiano – ha spiegato -. Dobbiamo quindi ridisegnare la città, affinché rispecchi le esigenze dei cittadini e delle attività economiche, e ristrutturare la macchina comunale, per renderla capace di attrarre finanziamenti esterni, assieme alle realtà del territorio, sulla base di competenza, trasparenza e collaborazione. Il Comune deve attivare una rete di contatti con Università, Regione, imprese e associazionismo, aprendosi all’esterno attraverso la messa in rete delle proprie specificità».
Per questo è fondamentale un patto fra il Comune e le realtà del territorio, che insista su formazione professionale, supporto diretto alle attività e attrazione di investimenti, e un patto con i cittadini per far sì che le priorità siano discusse e i meccanismi di partecipazione attivati.
Tre le aree di intervento.
Rivitalizzazione dei centri urbani, che comprenda rigenerazione urbana, creatività giovanile, efficientamento energetico, incubatori d’impresa, creazione di spazi polivalenti, riqualificazione dell’arredo urbano, facilitazione di percorsi turistici, ciclabili e pedonali.
Sicurezza, puntando su un censimento delle telecamere, sul potenziamento del sistema, la digitalizzazione della rete di illuminazione, la centralizzazione del sistema dati per la gestione bi-direzionale delle informazioni.
E, infine, digitale, trasparenza e comunicazione per la comunità.
Su quest’ultimo punto ha relazionato Matteo Fortini, ricercatore e ingegnere del softwar, candidato per Cento Civica.
«Nell’ambito della connettività intendiamo recuperare il ritardo soprattutto nelle frazioni, portare la banda ultralarga da subito per scuole e imprese, connettere le abitazioni per nuovi modelli di lavoro e di azienda, utilizzare dei data-center regionali per i dati del Comune e lavorare sulla formazione. In tema trasparenza puntiamo alla pubblicazione in tempo reale, con voci chiare, di spesa, bilancio, tariffe e tasse, al monitoraggio dello stato di avanzamento delle pratiche, all’apertura dei dati e a documenti, albo pretorio, consigli comunali, verbali il più possibile pubblici. Circa la comunicazioni l’obiettivo è il coinvolgimento dei cittadini online e offline, la valorizzazione e il potenziamento delle consulte, concorsi d’idee per le decisioni più importanti e d’impatto e uso degli stessi strumenti di segnalazione da parte di cittadini attivi e amministratori».
È stata anche fissata una cadenza temporale: Nei primi tre mesi l’analisi dell’esistente e la presentazione del piano di riorganizzazione con apertura di Ufficio Europa per progettazione e gestioni finanziamenti esterni. Nei primi sei adesione all’Osservatorio Smart City di Anci, presentazione di Smart Cento alle Università del territorio, enti finanziatori, soggetti attuatori, attuazione di accordi strategici con partner industriali del territorio e nazionali, patto con le attività economiche centesi e con i cittadini. Nel primo anno presentazione di almeno due dei primi tre progetti, apertura dell’Ufficio Europa alle attività economiche centesi, gemellaggio con due Smart City (una italiana e una straniera) e progetti di incubazione di imprese, coworking e sostegno alla formazione. Nei primi diciotto mesi recepimento dei primi finanziamenti, presentazione del sistema di monitoraggio pubblico dei processi della Pubblica Amministrazione e dei risultati dell’Ufficio Europa, consultazione e valutazione pubblica.
«Il crono programma – ha concluso Toselli – serve a noi per avere un impegno preciso e ai cittadini per verificare quello che faremo».