di Giulia Borgioli
“L’inverno si trasforma sempre in primavera! Ci ho creduto fino alla fine…siamo così felici di averlo ritrovato, ancora mi sembra un sogno ma so che è realtà…una meravigliosa realtà!”
Sono le parole di Barbara, una ragazza di Pieve di Cento che è venuta a trovarci nella nostra redazione per raccontarci la storia del suo gatto Silas, compagno di vita da ormai dieci anni che è riuscito a tornare a casa dopo più di 4 mesi.
“Era il 12 Novembre del 2016 – spiega Barbara – e come ogni sera ho fatto uscire Silas dal retro della mia pizzeria per la sua giratina abituale. Al momento della chiusura del locale, però, non è rientrato e subito ci siamo allarmati perché non era mai successo fino a quel momento”. Non è la prima volta che un gatto sceglie di rimanere in giro per tutta la notte e quindi Barbara e sua madre Margaret decidono di attendere la mattina seguente con la speranza di svegliarsi con il miagolio del loro micione bianco. Niente da fare…Silas non è ancora tornato. E così, non sapendo neanche da che parte iniziare le ricerche, le due proprietarie decidono di chiamare in loro aiuto Lella, un’amica “gattara” che avrebbe sicuramente saputo come agire in una situazione del genere. Difatti, grazie ai suoi consigli, inizia immediatamente l’intensa ricerca: volantini con la foto di Silas e i contatti delle padrone, posti in ogni luogo pubblico, dai cancelli delle scuole ai parchi, dall’ospedale ai veterinari di zona e non solo a Pieve ma anche a Cento e in tutte le altre frazioni più vicine. Poi è il turno dei Social Network, delle associazioni animaliste e infine di coloro che si occupano del recupero degli animali tra i quali anche i Vigili Urbani. Barbara inizia quindi a cercare ovunque, per le vie del centro, nelle campagne e lascia le foto del suo gatto persino nelle case perché spesso accade che qualcuno trovi un micio e decida di prendersene cura pensando che magari sia abbandonato o randagio. Subito si mostrano tutti solidali, non solo gli amici ma anche persone mai viste prima. Su Facebook appare continuamente l’immagine di Silas. La sezione Enpa di Cento e Felis Progetto Oasi Feline di Pieve di Cento (due tra le associazioni animaliste contattate) diffondono quasi 24 ore su 24 l’annuncio del gatto scomparso. Gli avvistamenti sono continui ma pur essendo un gatto particolare a causa del colore dei suoi occhi (uno blu ed uno giallo) non si tratta mai di lui.
Sono passati ormai quattro mesi…la speranza non è ancora svanita ma ovviamente più passa il tempo e più tutto diventa difficile. “Avevo paura che qualcuno gli avesse fatto del male, che stesse soffrendo e che fosse al freddo, smarrito da qualche parte” racconta Barbara. La sua foto è ovunque, ha raggiunto persino Roma…eppure di Silas ancora nessuna traccia. Il 18 marzo scorso l’ennesima telefonata: “Signora, ho il suo gatto”. Barbara, pur avendo sentito quelle parole ormai un sacco di volte, quella mattina si sente diversa. Chiede se è possibile avere una foto dell’animale per un eventuale riconoscimento ma la signora, avendo quasi 80 anni, non è in grado di farla e allora le descrive il gatto per telefono: il colore degli occhi corrisponde, la stazza pure… è persino bianco ma vicino al mento ha una macchia nera. Niente da fare, non è lui neanche stavolta…Silas non ha nessuna macchia, è completamente bianco. Eppure, la signora ripete più volte che quello “è il suo gatto” e allora Barbara decide di mandare la sua amica Lella a controllare (lei sta lavorando in pizzeria e non può allontanarsi). Qualcosa le dice che Silas è davvero con questa signora…e ad un certo punto squilla il telefono di nuovo: è Lella e lo conferma con grande gioia.
“Il povero Silas è stato per quattro mesi in una casa abbandonata di via Gennari a Cento. Probabilmente per arrivare fin lì è salito per sbaglio su una macchina. Ha passato le sue giornate chiuso lì dentro, al riparo dal freddo inverno di quest’anno insieme ad altri gatti randagi – spiega Barbara – usciva soltanto quando vedeva Maria e Lucia, le due signore che hanno fatto in modo che ritrovassi il mio Silas e che quotidianamente si prendono cura tutti i gatti che si trovano lì”.
Una storia che, grazie appunto alle signore Maria e Lucia, al veterinario Dario D’angelo di Cento che ha tenuto in bacheca la foto di Silas per tutto questo tempo, alle associazioni animaliste sopracitate, a Sandro e Maddalena di Angeli a 4 zampe che hanno costantemente informato Barbara ogni volta che venivano avvisati per un recupero di un gatto incidentato, e a tutte le persone solidali e disponibili che hanno sostenuto le ricerche, ha avuto un lieto fine e speriamo che possa essere d’aiuto a tutti coloro a cui purtroppo capita di smarrire il proprio animale d’affezione, cane o gatto che sia. A questo proposito Barbara ha voluto, infatti, condividere con tutti i nostri lettori alcune linee guida da seguire nel caso in cui il nostro amico a zampe scappasse:
– Porre entro 24 ore dalla scomparsa nella zona dove vive l’animale, nei luoghi limitrofi e dai veterinari, i volantini con foto e descrizione dell’animale e del luogo in cui è stato smarrito.
– Contattare i vigili urbani per sapere chi si occupa dei recuperi degli animali incidentati nella vostra zona di residenza.
– Contattare le associazioni di volontariato mandando loro lo stesso volantino diffuso precedentemente.
– Pubblicare l’appello su Facebook e sugli altri Social Network condividendolo con più persone possibili.
– Controllare tutte le zone vicine al luogo in cui l’animale trascorre solitamente il suo tempo, chiedendo anche al vicinato di controllare cantine e garage entro le 24/48 ore e magari in orari diversi.
E infine, per facilitare le ricerche ed evitare traumi ai nostri amici pelosi, Barbara ha voluto anche suggerire di munire sia i nostri gatti, che i nostri cani, di un collarino “anti-impicco” caratterizzato dalla presenza di un elastico che permette all’animale di non soffocare nel caso in cui rimanga impigliato da qualche parte, e in cui è presente una medaglietta con incisi il suo nome e il numero di telefono del proprietario.
“E se incontrate un gatto che non conoscete, prendetevi cura di lui. Avvisate i vigili urbani che contatteranno a loro volta le associazioni animaliste di competenza. Investirete energie, tempo e denaro, in una qualcosa che farà bene a lui, a chi l’ha perso e soprattutto a voi…È il cuore che è importante“