Di Giuliano Monari
“A tutti piacerebbe aumentarsi lo stipendio – attacca Stefania Agarossi (Valore e Rispetto) – ma, purtroppo, non si può fare. Invece la nostra amministrazione lo fa in piena crisi economica. Chiediamo ai cittadini se vi hanno eletto per aumentarvi lo stipendio”! La consigliera di opposizione attacca l’amministrazione neoeletta prendendo in esame la delibera n. 68 del 3 luglio 2014 con cui la neo insediata Amministrazione non ha perso tempo e si è aumentata gli stipendi al massimo consentito per legge. E si tratta di una facoltà, non di un obbligo. E aggiunge: In questi momenti così economicamente difficili per tutta la comunità riteniamo questa una scelta del tutto inopportuna. Da questa tornata elettorale la legge prevede, anche per risparmiare, un assessore in meno. E non è obbligatorio ridistribuirsi il suo stipendio e presentare l’alibi del mantenimento dell’invarianza della spesa. Nulla vieta di risparmiare, e di ridurre le spese. Soprattutto ora. Nel testo della delibera questa la motivazione: “tenuto conto delle responsabilità poste in capo agli amministratori locali e alla complessità delle materie trattate”. (Perché i funzionari o caposettore non hanno responsabilità?Anche a loro è stato aumentato lo stipendio?). Un aumento era giustificabile durante il terremoto per le ore e impegno che ci hanno messo, ma allora nulla! E non è il dottore che prescrive di candidarsi per assumere la carica di amministratore o qualcuno ti punta una pistola alla tempia. Se non sei pronto o ritieni lo stipendio non congruo, nulla vieta di non accettare. Siamo ancora in un paese Democratico, almeno così è scritto sulla Costituzione italiana. E parliamo di responsabilità: A giugno ben poco è stato fatto, nemmeno l’orario di ricevimento al pubblico sono riusciti a pubblicare sul sito del Comune. Ora ci son le meritate ferie. E se ne riparla a settembre. Con però tre mesi di stipendio già sul conto. È una questione di serietà, responsabilità, senso civico di ciò che si è accettato di diventare per il bene del proprio territorio e della propria comunità. A tutti piacerebbe aumentarsi lo stipendio. Ma un lavoratore autonomo, un libero professionista, un imprenditore ora, con la crisi che c’è, non può farlo. Perché anche se riuscisse a incassare di più deve pagare più tasse e investire sulla propria attività e azienda per mantenerne quella competività che gli permetterà di non fallire, di non chiudere, di potersi permettere di andare in vacanza con la propria famiglia una volta pagate le tasse. Anche un Comune è una azienda: l’azienda di tutti i cittadini di un territorio che pagano al proprio Comune, con il frutto del proprio lavoro, tasse per vedere migliorati i servizi. Ma se le tasse vengono utilizzate invece per aumentare lo stipendio agli amministratori, non esiste più il vantaggio di un assessore in meno, il risparmio a favore del territorio e della comunità, e l’opportunità di utilizzare quei soldi per qualche cosa a favore dell’intera collettività. Comunicazione e trasparenza significa molto più di una pagina facebook del Comune. Significa avere il coraggio di dire anche queste cose. Al pudore non vi è limite, invitiamo i cittadini a esprimere il loro pensiero, e se questa era una loro volontà: “eleggervi per aumentarvi lo stipendio”.”