A proposito di sanità centese, e non solo. Sulla sanità il Governo deve fare di più. Ma come sindaco di Cento aspetto risposte chiare anche dall’assessorato alle politiche sanitarie della Regione: ospedale, casa della comunità, pronto soccorso e punto nascita. Ne va della sanità centese, di quella dell’intera provincia e dei territori limitrofi. Da tempo assistiamo e partecipiamo al dibattito sul futuro del sistema sanitario nazionale, un futuro che appare purtroppo sempre più incerto e instabile. Ai problemi strutturali si sono aggiunti quelli contingenti degli ultimi periodi. Da troppi anni i Governi che si sono succeduti hanno mancato di investire sulla sanità pubblica e questo ha provocato gli effetti negativi che si osservano oggi. Nel momento in cui la sanità, in tutta Italia, è alle prese con la ripartenza post pandemia e con le conseguenze sui costi della crisi energetica, si registra una strutturale mancanza di personale medico e infermieristico con l’aggiunta che quello presente è comprensibilmente allo stremo delle proprie forze. In questo quadro si inserisce in maniera preoccupante anche la nostra provincia. Poca chiarezza nella visione complessiva e nei prossimi passi da fare. Da sindaco, ho messo in chiaro da diversi mesi quali siano i punti imprescindibili per la sanità centese: tutela, valorizzazione e investimenti sull’Ospedale, fondi per una Casa della comunità e massimo impegno su Punto nascite e Pronto Soccorso. Occorre rendersi conto che grazie alla baricentricità del territorio le nostre strutture sanitarie sono utili anche per i Comuni vicini a noi delle province di Bologna e Modena. Su questi punti non arretrerò di un centimetro. Difendo e promuovo il modello di sanità pubblica, lo faccio prima di tutto qui a Cento dove sono stato eletto per rappresentare i bisogni e le istanze della cittadinanza. È il mio dovere, e lo svolgo con senso di responsabilità. Come ho ribadito più volte alla Regione e all’Azienda USL – azienda che ha sempre dimostrato collaborazione e dialogo – come sindaco sono a piena disposizione per costruire i percorsi per assicurare i servizi sanitari alla cittadinanza. Più servizi, non meno. Cento deve rimanere centrale nelle politiche sanitarie che la Regione mette in campo, in quelle di oggi e in quelle del futuro.