Lunedì 10 ottobre alle ore 12 presso l’Area di Riequlibrio Ecologico La Bora (via Marzocchi, 16 /a – Casa della Natura) si è tenuta la liberazione di un centinaio di Tritoni crestati provenienti da Ferrara che sono stati immessi nelle vasche del Centro anfibi dell’area finanziato da Ministero dell’Ambiente, Regione e Giapp.
Dopo i saluti delle autorità – fra cui il sindaco del Comune di Persiceto Lorenzo Pellegatti, Marco Martelli, assessore all’ambiente Comune di Crevalcore, Luca Borsari assessore all’ambiente di Pieve di Cento, Lora Buratti, assessore all’ambiente di Calderara, un rappresentante del Comune di San Lazzaro e Stefano Bussolari ispettore della Polizia Provinciale – Andrea Morisi e PaolaBalboni, del settore recupero e gestione ambientale di Sustenia, hanno illustrato l’operazione di recupero del centinaio di animali che sono stati rinvenuti nei sotterranei del Palazzo degli specchi di Ferrara. Dopo il ritrovamento gli anfibi sono stati portati nel centro di recupero animali selvatici “Otus” della Lipu di Bologna che insieme al Museo di Storia Naturale di Ferarra e ad Arpae hanno individuato l’ Area di Riequlibrio Ecologico “la Bora” di Persiceto come luogo adeguato. L’area dal 1999 ospita un centro per la riproduzione degli anfibi e rettili, oggi strutturato come Centro Regionale per la biodiversità. Nel settembre 2010 il Ministero dell’ambiente ha ammesso a finanziamento un progetto per la tutela di habitat boscati e la realizzazione di una struttura per la conservazione ex situ di specie erpetologiche forestali, fra cui il tritone crestato italiano.
Dopo la liberazione dei tritoni da parte delle autorità presenti è stata fatta anche una visita al Cra (Centro Rettili e Anfibi), alle vasche per l’allevamento in condizioni controllate e al laboratorio con le testuggini palustri neonate (progetti Giapp).
Il Tritone Crestato italiano è il più grande tritone europeo, presente su tutto il territorio italiano. Gli adulti maschi sono lunghi fino a 14 cm e le femmine fino a 18 cm, hanno dorso scuro e ventre arancio/giallo più o meno fittamente macchiato di nero (in alcuni esemplari può essere completamente nero); gli esemplari che vivono più a Nord spesso hanno una fitta puntinatura bianca sui fianchi e sul muso, assente negli esemplari appenninici e del Sud. Le femmine raggiungono dimensioni maggiori di quelle dei maschi, presentano spesso una stria vertebrale giallastra e hanno una cloaca piatta e poco saliente nella sua porzione ventrale. I maschi, durante la stagione riproduttiva, presentano caratteri sessuali secondari molto appariscenti: cresta vertebrale alta anche più di un centimetro, con margine dentellato, presenza sui lati della coda di una banda bianco-lattea con riflessi sericei, cloaca rigonfia di forma emisferica.