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RITORNO AL … FUTURO, O NO!

DiInternet e dintorni

Giu 17, 2022

Pochi sanno che ad Alpignano, ad inizio del secolo scorso, si producevano auto elettriche. Le stesse che dopo più di cent’anni adesso sono in produzione seriale. Il marchio era Società Industriale Italiana Dora, con sede a Genova. La “Dora” altro non era che l’evoluzione della “Società Italiana di Elettricità già Cruto“, dal nome del suo fondatore, il piemontese Alessandro Cruto.Le auto, “Vettura ideale per città e per dame”, questo il messaggio pubblicitario utilizzavano delle batterie speciali ad alta capacità. La propulsione elettrica era tra i metodi preferiti di locomozione per gli autoveicoli tra la fine del XIX secolo e l’inizio del XX secolo. I veicoli elettrici a batteria nel corso dei primi anni del Novecento e per un certo tempo, si vendettero di più rispetto ai veicoli a combustione. A causa però dei limiti tecnologici delle batterie e della mancanza di una qualsiasi tecnologia di controllo della carica e della trazione la velocità massima di questi primi veicoli elettrici era limitata a circa 32 km/h. Successivamente, i progressi tecnologici nel settore automobilistico portarono l’affidabilità. Le prestazioni e il comfort dei veicoli a benzina a un livello tale per cui il conseguente successo commerciale relegò i veicoli elettrici in pochissimi settori di nicchia. Il parco di autoveicoli elettrici alla fine del XX secolo raggiunse il picco di 30 mila su scala mondiale.