Pubblichiamo un estratto del libro di Vittorio Toffanetti: “Centopievese e Persicetano. Storie parallele. Dall’origine dei comuni rurali al sorgere delle Partecipanze Agrarie”, presentato il 29/11/2024 in Sala Zarri, con il patrocinio dei Comuni di Cento, Pieve di Cento e San Giovanni in Persiceto e delle rispettive Partecipanze.
Un fenomeno generale che ha caratterizzato quasi tutti gli stati europei nella transizione dal medioevo all’evo moderno, è stato il passaggio dal possesso collettivo delle aree incolte dei boschi e delle valli esercitato anticamente dalle comunità dei rustici sotto le Signorie dei grandi feudatari civili ed ecclesiastici, alla proprietà privata individuale delle stesse terre, dopo che sono state bonificate e sottratte all’incolto.
Sia la proprietà privata individuale sulle grandi tenute delle famiglie signorili dell’aristocrazia e della borghesia terriera, sia la proprietà collettiva sulle terre comuni dei partecipanti; la quale è sì esercitata collettivamente, ma è anch’essa una proprietà privata ed esclusiva, in quanto riservata, sulla base non di un semplice ius soli, ma di un vero e proprio ius sanguinis, ai soli legittimi discendenti maschi delle famiglie originarie del territorio, nei comuni rurali che, come abbiamo visto, ad un certo punto della loro storia hanno assunto la struttura politico amministrativa e le forme caratteristiche del “comune chiuso”, dando così vita alle Partecipante agrarie. E’ stato questo passaggio dal possesso collettivo alla proprietà privata individuale ed esclusiva delle terre il fatto saliente, la causa e l’effetto, allo stesso tempo, di questo trapasso epocale dal mondo silvo-pastorale al mondo agricolo e poi industriale; il fatto nuovo che è stato alla base di tutti i successivi rivolgimenti sul piano economico,
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