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PROGETTO PER LA RIDUZIONE DELLO SPRECO ALIMENTARE SCOLASTICO E DOMESTICO

DiGiuliano Monari

Mar 18, 2020

Individuazione e diffusione di buone pratiche per la riduzione degli sprechi e dei rifiuti alimentari, a partire dai più giovani e dall’ambiente che più vivono, ovvero quello scolastico. Sono questi gli obiettivi del progetto che sta definendo il Comune di Cento, in collaborazione con Last Minute Market.

Eloquente il dato di partenza fornito dalla Fao: si stima che un terzo degli alimenti prodotti nel pianeta non venga consumato, perduto durante la filiera o sprecato nelle fasi finali di consumo.

Nei paesi più industrializzati oltre il 50% di tutto lo spreco si origina nel contesto domestico. Mentre un altro settore critico per quanto riguarda lo spreco alimentare è quello della refezione

scolastica, dove si stima che circa un terzo dei pasti prodotti non vengano consumati.

«Con questo progetto, l’Amministrazione Comunale si propone dunque di incidere sulla riduzione dello spreco alimentare domestico e scolastico – commenta il vicesindaco Simone Maccaferri -. Il progetto si pone all’interno di un quadro più ampio di politiche a supporto della riduzione della produzione di rifiuti, che ha visto il Comune di Cento vincere un bando di Atersir per la costituzione di un Centro del Riuso i cui lavori partiranno quest’anno e che si troverà a Casumaro. Inoltre, assieme all’Università di Bologna, il Comune ha attivato una partnership volta a rendere Cento un caso studio per il miglioramento della sostenibilità delle mense scolastiche, con il progetto europeo Great Life. Un impegno a 360 gradi che parte dalla valorizzazione delle buone pratiche dei cittadini, veri protagonisti nella lotta allo spreco alimentare e nella promozione di stili di vita più sostenibili per il nostro pianeta».

Due le linee di azione, attraverso il coinvolgimento degli studenti.

La rilevazione dello scarto domestico sarà realizzata attraverso il coinvolgimento delle famiglie degli alunni delle scuole primarie e secondarie del territorio comunale, che saranno impegnate nella redazione di un vero e proprio diario del consumo e dello spreco domestico settimanale. Di qui prenderà il via un processo di revisione degli stili di vita delle famiglie al fine di analizzare le motivazioni che generano lo spreco alimentare, quindi l’avvio di azioni correttive e l’organizzazione incontri formativi/informativi. Una nuova successiva rilevazione dello scarto nell’ambiente domestico consentirà il confronto dei dati prima e dopo l’inizio delle attività.

Il progetto consentirà il raggiungimento di diversi obiettivi: rilevare le quantità di scarto e le cause scatenanti, promuovere stili di vita corretti all’interno dell’ambiente domestico, arginando lo spreco alimentare e incoraggiando la tutela della salute; promuovere l’acquisto consapevole, sostenibile e responsabile; informare la comunità mediante momenti di confronto pubblico.

Per stimare la quantità degli scarti di cibo presso i refettori sarà utilizzata una metodologia già testata in altre città da Last Minute Market, definendo la differenza fra il cibo consegnato nei refettori e quello non consumato, sempre con il coinvolgimento degli studenti e del personale scolastico. I dati raccolti saranno elaborati e confluiranno in un report che potrà essere utilizzato per

 rendere evidente il quantitativo di cibo sprecato, analizzare le cause che originano lo spreco, individuare le principali criticità in relazione ad una serie di variabili, quali ad esempio tipologia di pietanza, tipologia di servizio, orario di servizio, numero di pasti serviti nel refettorio, e infine individuare eventuali misure migliorative del servizio.

Il progetto permetterà di raggiungere 2due obiettivi: rilevare le quantità di scarto in mensa ed analizzare le cause che lo originano; sensibilizzare gli alunni e il personale scolastico sul tema dello spreco alimentare.

Ci si aspetta a regime una riduzione del 10% dello spreco domestico e scolastico quantificabile in circa 2.300 kg di rifiuti alimentari evitati ogni anno.

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