Grazie alla partecipazione al GECT, il Gruppo Europeo di Cooperazione Territoriale “Le terre di
Matilde in Europa”, è stato sottoscritto un programma che mira al potenziamento del turismo
lento e della ciclabilità nei nostri territori e oltre. Un settore a cui Cento si sta dedicando da
tempo, anche sul versante della Ciclovia del Reno e della Ciclovia dell’Alto Ferrarese.
Cento (FE) – 14 settembre 2021 – Simone Maccaferri, attuale assessore con delega ai Fondi Europei, alle
Attività Sportive e al Turismo, interviene sulla tematica della ciclovia comunale che secondo il progetto
studiato dall’amministrazione comunale nell’ambito del GECT, non si limita più al territorio comunale ma
attraverso una collaborazione con i comuni limitrofi va oltre i confini nazionali, intraprendendo un discorso
legato anche alla valorizzazione della tradizione e storia del nostro paese. Inoltre prosegue il lavoro legato
alla Ciclovia del Reno e della Ciclovia dell’Alto Ferrarese cominciato la primavera scorsa.
“Avevamo intenzione di parlare di questo progetto più avanti, in sedi opportune e con le tempistiche
adeguate ma visto l’uscita impropria di alcune informazioni lanciate nei giorni scorsi, abbiamo ritenuto
opportuno fare alcune precisazioni. Il collegamento tra il capoluogo e le frazioni di Cento, con la
valorizzazione dei 30 punti di interesse preliminarmente identificati, affinchè possa essere funzionale e
fruibile, va contestualizzato all’interno di un progetto più ampio. Abbiamo lavorato già da diversi mesi con
un gruppo di lavoro allargato e trasversale, che partiva dall’impegno e dalla partecipazione di cittadini attivi
da anni nel mondo del cicloturismo come Antonio Gallerani, da esponenti della Partecipanza Agraria come
Massimiliano Borghi, dai membri della Consulta Civica di Renazzo Vito Salatiello e Federico Gallerani, dall’ex
Assessore Matteo Fortini, dall’Assessore Grazia Borgatti e dal Consigliere Mark Alberghini. Spiace che un
lavoro istituzionale che promuove Cento e il suo territorio, unendo istanze e realtà diverse, diventi oggetto di
slogan elettorali. Slogan da campagna elettorale che peraltro pone l’accento su quella parte di progetto di
portata più locale, perdendo di vista le premesse e il lavoro svolto da questa Amministrazione negli ultimi
due anni, per dare a Cento un progetto di area vasta e di ampio respiro – dichiara Simone Maccaferri – I
Comuni aderenti al GECT si impegnano a tenere fermi e a valorizzare nella predisposizione e negli
aggiornamenti degli strumenti urbanistici i piani strutturali, le linee guida che contraddistingueranno i
Territori Matildici. In questo contesto, il Comune ha lavorato ad un ampio progetto condiviso con le
Partecipanze Agrarie del territorio al fine della valorizzazione del “paesaggio culturale” che i nostri territori
rappresentano, istituendo un ecomuseo attraverso il quale, il territorio centese potrà puntare l’attenzione
sull’unicità della storia delle Partecipanze, strutturando percorsi finalizzati all’individuazione, alla
conoscenza, alla salvaguardia e alla trasmissione dei valori che costituiscono il loro patrimonio materiale e
immateriale come risorsa per il futuro.
Ma non è tutto. Con questo programma i centesi, in bicicletta, potranno andare a visitare Capo Nord in
Norvegia oppure spostarsi in Sicilia, attraversando paesaggi e territori unici nel completo rispetto
dell’ecosostenibilità. E al contempo grazie ai legami col GECT sarà possibile avere relazioni privilegiate con
comuni in Germania, Francia, Belgio e Croazia”.
All’interno del GECT, i Comuni, tra i quali anche quello di Cento e le Partecipanze hanno iniziato la
progettazione volta a sviluppare, in linea con i progetti europei già finanziati sulla mobilità lenta, alcuni
percorsi ciclabili che andranno ad integrarsi e collegarsi con quelli già programmati che attraverseranno i
diversi territori.
Tra tutti spicca la rete Eurovelo che consiste in 15 percorsi ciclistici a lunga percorrenza, che passano per
ben 42 paesi europei da nord a sud oppure da ovest a est: l’Eurovelo 7, con i sui 7.400 chilometri si
sviluppa da Capo Nord in Norvegia fino all’isola di Malta nel Mediterraneo, passando per Finlandia,
Svezia, Danimarca, Germania, Repubblica Ceca, Austria e Italia. Proprio questo itinerario, una volta
attraversato il confine, da Bressanone incontra il percorso della Ciclovia del Sole, che porta fino al sud Italia,
passando poi in Sicilia. Nei nostri territori, con un percorso di 46 km (di cui 32 sull’ex sedime ferroviario
Modena-Ferrara) che collegherà Mirandola a Osteria Nuova (Sala Bolognese), attraverserà San Felice sul
Panaro, Camposanto, Crevalcore, Sant’Agata Bolognese, San Giovanni in Persiceto e Anzola dell’Emilia.
E’ proprio del maggio scorso infatti il collegamento effettuato dall’Amministrazione Comunale, e promosso
proprio da Antonio Gallerani, mediante un’opportuna segnaletica, individuato fra le strade prevalentemente
secondarie, che consentano di raggiungere da Cento e Pieve di Cento la Ciclovia del Sole e, viceversa, per chi
transita per via Bolognina di raggiungere Bologna o Ferrara visitando il territorio del Centopievese.
Il progetto dell’ecomuseo potrà aprire inoltre nuove prospettive di collaborazione con comuni di altre
province e altre nazioni creando nuove reti turistiche, che andranno a valorizzare quell’unicum che sono le
Partecipanze Agrarie che, grazie alla loro lunga storia, sono tanto radicate al loro territorio di riferimento e,
a questo territorio, tanto possono ancora offrire.
L’Ecomuseo diffuso delle Terre di Matilde sul territorio Centese partirà dalla Casa della Partecipanza e dalla
Rocca di Cento, che agiranno in sinergia e simbiosi. All’interno di questi spazi si potrebbe ampliare il
percorso museale già esistente integrando la sezione riguardante la storia delle Partecipanze e focalizzando
l’attenzione sulle case rurali che identificano così fortemente i loro territori.
Parallelamente il Comune di Cento beneficerà anche importante progetto della Ciclovia del Reno, per cui ha
già stanziato 90.000 euro e ne ha programmati ulteriori 60.000. Sono oltre 40 i chilometri della nuova
ciclovia che, percorrendo l’argine del fiume Reno e attraversando la storia, i paesaggi e la cultura della
pianura bolognese, saranno realizzati dall’Unione Reno Galliera, con il contributo di Regione
Emilia-Romagna, Città metropolitana di Bologna e Comuni di Cento, Calderara di Reno e Sala Bolognese.
I lavori prenderanno il via nel 2022 e prevedono la realizzazione dei 42 km di Ciclovia del Reno ER19 che si
snodano lungo l’argine del fiume Reno collegando Trebbo di Reno a San Vincenzo di Galliera per un costo di
1,6 milioni di euro, complessivi.
Oltre a questi 42 km, la Ciclovia ER19 prevede la realizzazione di altri 68 km per raggiungere l’Adriatico
collegando Bologna al mare, e Cento sarà centrale in questo disegno progettuale essendo baricentrica.
Ma non è tutto, si sta già operando su un’unica ciclabile che da Ferrara arrivi a Cento, per creare un volano e
catturare il turismo green, è l’obiettivo dei 5 comuni dell’Alto Ferrarese che hanno recentemente
sottoscritto un protocollo d’intesa volto all’inclusione del progetto nelle progettualità candidate al PNRR.
L’obiettivo di questo progetto, che rientra nell’ambito del Protocollo Metropoli di Paesaggio a cui il Comune
di Cento aderisce, è di definire una rete di ciclabili e collegamenti che mettano in relazione Po, Reno e Cavo
Napoleonico con il bolognese, che metta in connessione le attività, prodotti, musei ed eccellenze locali,
dando vita anche a un interesse turistico legato alla bici, capace di portare persone da Ferrara verso Cento,
fermandosi nei vari territori”.
Sarà un progetto che, connettendosi alle esistenti, come la ‘Burana’ (collegamento tra Bondeno e Ferrara), e
la Destra Po (collegamento da Stellata al mare, quest’anno giunta al ventesimo anniversario) prevederà la
realizzazione di ciclabili in brecciolino, sui vecchi percorsi del Po, Reno e Cavo, lontane dalle provinciali e che
si sviluppano nelle campagne in mezzo al verde, collegando i centri abitati con le opportune indicazioni.