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POLIZIA DI STATO: ATTIVITÀ DI PREVENZIONE E CONTROLLI IN MATERIA DI ARMI

DiGiuliano Monari

Dic 20, 2020



La Divisione Polizia Amministrativa della Questura continua l’intensa l’attività finalizzata ad accertare il permanere dei requisiti soggettivi richiesti per il nulla osta alla detenzione di armi, nonchè per il rilascio e il rinnovo delle licenze di porto di fucile ad uso caccia e/o sportivo.

Gli agenti della Squadra Amministrativa, durante le verifiche, hanno accertato che un uomo residente in provincia aveva omesso di informare l’Autorità di P.S che aveva ceduto un’arma in suo possesso ad altra persona.

Il fucile veniva sequestrato e l’uomo deferito all’A.G. per omessa comunicazione.

Nella mattinata di ieri, personale della Polizia Amministrativa, ritirava cautelarmente due pistole e tre carabine a un italiano del 1991, titolare di porto d’armi per uso sportivo in via di rinnovo, in quanto poneva in essere comportamenti persecutori e minacciosi nei confronti della sua ex convivente e del suo attuale compagno. Nei confronti dell’uomo veniva, altresì, avviato il procedimento amministrativo per il diniego del rinnovo del porto d’armi uso sportivo e richiesto alla locale Prefettura l’emissione del provvedimento di divieto di detenzioni armi.

Nel corso del 2020 la Divisione P.A.S. ha proceduto a:

9 denunce in stato di libertà per reati in materia di armi
11 proposte di divieto detenzione Armi alla Prefettura
14 pistole ritirate cautelarmente ex art. 39 TULPS o sequestrate penalmente
144 fucili ritirati cautelarmente ex art. 39 TULPS o sequestrati penalmente
3201 munizioni ritirate cautelarmente ex art. 39 TULPS o sequestrate penalmente
33 procedimenti di revoche o dinieghi di licenze porto d’armi uso caccia o sportivo
26 revoche o dinieghi di rinnovi licenze porto d’armi uso caccia o sportivo

E’ bene ricordare che nel nostro ordinamento, l’autorizzazione alla detenzione delle armi deve considerarsi eccezionale e le esigenze di incolumità di tutti i cittadini sono prevalenti e prioritarie, per cui la richiesta di porto d’armi può essere soddisfatta solo nell’ipotesi che non sussista alcun pericolo che il soggetto possa abusarne. L’interessato deve essere esente da alterazioni psicofisiche e non deve aver riportato condanne alla reclusione per delitti non colposi contro le persone commessi con violenza, ovvero per furtorapina, estorsione, sequestro di persona a scopo di rapina o di estorsione, condanna a pena restrittiva della libertà personale per violenza o resistenza all’autorità o per delitti contro la personalità dello Stato o contro l’ordine pubblico, condanna per diserzione in tempo di guerra, anche se amnistiato, o per porto abusivo di armi.

Pertanto, la revoca o il diniego dell’autorizzazione possono essere adottate sulla base di un giudizio ampiamente discrezionale circa la prevedibilità dell’abuso dell’autorizzazione stessa, potendo assumere rilevanza anche fatti isolati, ma significativi e potendo l’Amministrazione valorizzare nella loro oggettività sia fatti di reato diversi, sia vicende e situazioni personali del soggetto che non assumano rilevanza penale, concretamente avvenuti, anche non attinenti alla materia delle armi, da cui si possa desumere la non completa “affidabilità” all’uso delle stesse.

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