Pieve avrà la sua stazione di ricarica per auto elettriche e sarà inaugurata entro il mese di Dicembre.
Di Manuela ARMIDA – Il progetto – a dir poco innovativo – è stato fortemente voluto dalla Società F.lli Campanini s.a.s. di Campanini Gianni & C., e sostenuto dalla Regione Emilia Romagna che lo ha finanziato intuendone – da subito – la potenzialità.
Come sappiamo, il futuro è l’elettrico e – da alcuni anni – la mobilità sostenibile è stata particolarmente promossa – anche con incentivi statali – perché è silenziosa (lo scarso livello di rumore dei veicoli elettrici migliora le condizioni di inquinamento acustico), è economica (i costi di manutenzione sono decisamente inferiori), è a impatto zero (se si utilizza elettricità prodotta da fonti di energia pulite) e, infine, è più efficiente (il motore elettrico ha delle rese superiori rispetto al motore termico).
Ma ciò che rende particolarmente interessante il progetto della Società Campanini, è il modo in cui – attraverso un sistema semplice ed accessibile a tutti – si è intrecciato il futuro con l’economia del posto.
Infatti, scaricando l’App “Pieve ti ricarica”,si può prenotare la fornitura dei kw necessari, scegliendo tra la Super Fast charger da 150 kW – certificata 100% green – in corrente continua o la EV Power da 22 kW in corrente alternata (la prima, più veloce, ha la priorità sulla seconda); successivamente, al fruitore viene indicato in quale delle 10 postazioni collocarsi e, abilitato così ad aprire il cancello automatico, potrà monitorare l’avanzamento della ricarica e tenere d’occhio la vettura attraverso le webcam installate nell’area di servizio.
Il cliente, nel frattempo, grazie alla posizione strategica nella quale si trova la stazione, potrà – anche servendosi di una bicicletta elettrica messa a disposizione – addentrarsi negli splendidi vicoli, visitare le numerose attrazioni o sfruttare il vantaggioso incentivo per cui, facendo acquisti presso alcuni esercizi commerciali convenzionati di Pieve di Cento, semplicemente scansionando lo scontrino fiscale, guadagnerà utilissimi “punti scossa”, che fungono da ulteriore percentuale di sconto da applicare sull’importo finale da pagare.
E se vi siete persi tra le meraviglie dell’incantevole e curato centro storico, o ammirando l’Annunciazione del Guercino e il crocifisso ligneo nella collegiata di Santa Maria Maggiore, niente paura: dall’app si può anche modulare il tempo di ricarica, decidendo di aumentare o diminuire la potenza. L’utente – una volta avvisato dal sistema, tramite notifica, della fine dell’erogazione – avrà 30 minuti di tempo per ritirare il veicolo (eccezion fatta per chi volesse usufruire del servizio nelle ore notturne) e, infine, pagare con il comodo metodo PayPal o carta di credito.
Il progetto – dice Fabrizio Campanini – è all’avanguardia ed unico perché: “queste colonnine di ricarica solitamente vengono collocate presso i grandi centri commerciali nei quali i clienti si riversano nell’attesa dei tempi di ricarica. Io ho dunque voluto rendere Pieve di Cento un centro commerciale, con la differenza che qui ci sono tutti i servizi utili al cittadino. Ne approfitto per ringraziare Banca Intesa San Paolo, che ha creduto in questo progetto, in tal senso rivoluzionario.”
L’innovazione investe anche il Comune che, come gli utenti privati, avrà un suo “salvadanaio con gettoni di energia” per le auto elettriche delle rappresentanze, omaggiandole e accogliendole così, come soltanto questo piccolo borgo – Bandiera arancione del Touring Club – sa fare. Proprio in merito a questo, Luca Borsari – Sindaco di Pieve di Cento – spiega i motivi per i quali il Comune ha promosso tale idea: “l’interesse pubblico ambientale doveroso da sostenere, un progetto che rivitalizza il Comune e che promuove la rete commerciale locale”.
Da un lato, un territorio che conserva il suo meraviglioso impianto medievale, ricco di storia e di cultura.
Dall’altro, menti e progetti sostenuti da amministrazioni ed enti che ne esaltano l’unicità, dando il giusto lustro ad un territorio così incantevole.
Quando ci si adopera concretamente per rendere il nostro, davvero un “Bel Paese”.
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