I professionisti della Direzione Medica dell’AUSL di Treviso a Cento per osservare ancora una volta l’esperienza dell’AUSL di Ferrara nella riorganizzazione degli ospedali per intensità di cura
Mercoledì 11 gennaio, Stefano Formentini e Nicoletta Lo Monaco – rispettivamente Direttore del Presidio Unico Ospedaliero e medico di Direzione dell’AUSL Di Treviso – hanno fatto visita all’Ospedale di Cento per osservare sul campo l’applicazione del modello organizzativo per intensità di cura, in particolar modo per quanto riguarda il percorso chirurgico.
La delegazione, accolta dalla Direzione Medica e Infermieristica Tecnica dello Stabilimento di Cento, ha potuto toccar con mano la riorganizzazione per intensità di cura e complessità dell’assistenza della piattaforma chirurgica.
La delegazione ha visitato sul campo la piattaforma chirurgica di Cento e ha avuto modo di raccogliere l’esperienza diretta dei professionisti centesi: Mario Bertasi, medico dirigente e responsabile organizzativo di piattaforma, Elena Toselli, coordinatore della piastra chirurgica, l’infermiera flussista Gilli Gloria e l’infermiera del pre-ricovero Marina Fava. Il confronto con i tecnici è stato fondamentale per comprendere al meglio le fasi di implementazione dei diversi strumenti e le modalità organizzative volte all’integrazione multiprofessionale.
Di specifico interesse per gli ospiti trevigiani gli strumenti previsti dal documento “Linee di Consenso tra i professionisti aziendali sulla riorganizzazione per intensità di cura e complessità dell’assistenza”, tra cui la programmazione visiva del percorso del paziente fino alla dimissione denominato “visual management”, la modalità di consegne standardizzate secondo il modello SBAR (consegna infermieristica standardizzata), l’introduzione del briefing multidisciplinare associato alla tradizionale visita medica.
I professionisti dell’AUSL di Treviso sono rimasti positivamente colpiti dal percorso di formazione e coinvolgimento bottom-up sviluppato dall’Azienda USL di Ferrara a partire dal 2014 e la declinazione di nuovi ruoli professionali, in particolar modo dell’infermiere flussista.
Dopo la vista dell’Istituto Rizzoli e le richieste di informazioni da parte di diversi ospedali italiani anche quest’ultimo incontro è a riprova dell’interesse che suscita l’esperienza sviluppata presso l’Ospedale di Cento.