Che il sisma abbia lasciato cicatrici e strutture lesionate in tutto il cratere emiliano, è risaputo. Ma che l’abbattimento di un manufatto possa «creare rischi», a ridosso di una strada frequentata, come quella che da Cento conduce a Pieve, Castel d’Argile e San Pietro in Casale, «non è assolutamente accettabile.» E’ questo l’attacco del consigliere regionale centese della Ln, Marco Pettazzoni, che ha postato (a scopo di documentazione dell’episodio) una fase ripresa da un passante con il telefonino, dell’abbattimento del serbatoio pensile di acqua potabile, situato proprio su di un incrocio, a due passi dallo stadio di Pieve di Cento. «Nel video – dice Pettazzoni – si vede chiaramente una pesante trave che cade al suolo, investendo le transenne e, solo per puro caso, nessuno dei passanti è stato coinvolto in un incidente che poteva avere conseguenze gravissime.» Il Comune di Pieve aveva autorizzato, con delibera numero 73 del 24 settembre scorso, l’abbattimento del serbatoio, dopo le verifiche di cui conservano traccia anche la Regione e il Dipartimento di Protezione civile. Proprio la perizia statica allegata al documento aveva evidenziato «la potenziale pericolosità per la pubblica e privata incolumità» del manufatto, lesionato dal sisma. Anche Hera Spa aveva richiesto l’abbattimento, per motivi di «pubblica incolumità» e, alla fine della scorsa settimana, le operazioni di abbattimento erano cominciate, con una sorta di martello pneumatico agganciato ad un braccio meccanico, che stava sbriciolando via via la struttura. «Alcuni cittadini – dice Pettazzoni – mi hanno segnalato di cocci arrivati sulla sede stradale, ma qui non si è trattato di cocci: in un orario di grande frequentazione dell’arteria stradale, tra le 17 e le 18, un grosso trave si è staccato ed ha travolto tutto. Per fortuna, in quel momento, non transitava nessuno. Abbiamo avuto esempi di altri abbattimenti – dice il consigliere leghista – come la torre della Pandurara a Bondeno, ma, almeno, in quel caso le strade circostanti erano state chiuse. Qui si parla tanto di sicurezza e poi assistiamo impotenti a scene come quella postata in rete da un videoamatore.» La Lega annuncia che la questione non si fermerà qui e che arriverà sui banchi dell’Assemblea regionale, in un’apposita interpellanza, per capire le responsabilità di questo incidente.