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PERPLESSITA’ DEL CENTRO DESTRA SUL “DIVERSIVO CANALAZZO”

DiFONTE COMUNICATO STAMPA

Set 16, 2024

Molte sono state le iniziative promosse da numerosi cittadini in dissenso al progetto esecutivo per la realizzazione del nuovo “canale diversivo Canalazzo” nell’ambito degli interventi strutturali per la messa in sicurezza idraulica dell’area centese. Il progetto è stato realizzato dal Consorzio di Bonifica Pianura di Ferrara e condiviso dal Comune di Cento.

In più occasioni si è evidenziato l’inutilità di questo intervento che, al di là della modifica strutturale del nostro secolare territorio , oltre a creare una zona particolarmente insalubre, non raccoglierebbe nessun tipo di acqua alluvionale in quanto la zona designata per l’opera, a Ovest di Cento, è quella più alta del territorio. Pertanto sarebbe sufficiente effettuare la necessaria e periodica manutenzione dei canali esistenti per evitare gli allagamenti che Cento ha subito in questi anni.

Nonostante le continue e motivate osservazioni al progetto, dopo diciotto mesi di silenzio, il 3 luglio del corrente anno è stato depositato all’Albo Pretorio del Comune di Cento il progetto esecutivo del nuovo canale “diversivo Canalazzo” con possibilità, entro 60 giorni, di presentare delle osservazioni scritte. A tal proposito i partiti del Centro Destra hanno sottoscritto e protocollato un documento tecnico contenente le osservazioni al progetto. Stessa cosa è stata fatta dagli abitanti di Via Buonarroti, frontisti dell’ipotetico canale diversivo e dai proprietari del terreno su cui è stato tracciato il percorso del canale.

I partiti del Centro Destra: Forza Italia, Fratelli d’Italia e Lega, oltre a condividere il dissenso popolare, manifestano notevoli perplessità in merito alle finalità e al finanziamento dell’opera in quanto:

  • la realizzazione del canale “Diversivo Canalazzo” non si inserisce tra gli interventi che nel 2003 la Regione Emilia-Romagna – in coerenza con quanto previsto dallo PSAI, Piano Stralcio per l’Assetto Idrogeologico dell’Autorità di Bacino –ha definito come prioritari per la riduzione del rischio idraulico del bacino del Fiume Reno in generale e dell’area centese in particolare. Prima di proporre e realizzare tale opera è necessario dare compimento agli interventi indicati dallo PSAI, tra cui la cassa di espansione alla confluenza del Torrente Samoggia nel Fiume Reno che consentirebbe di laminare circa 17 milioni di mc di acqua;
  • il costo dell’intervento dell’opera è di € 5.200.000 di cui – secondo il proponente – € 4.800.000 coperti dal finanziamento da parte della Regione Emilia-Romagna. Ai sensi della DGR 1917/19 l’importo indicato di € 4.800.000 è assegnato per “Interventi strutturali per la sicurezza idraulica dell’area centese – 2° stralcio”, mentre dalla relazione generale dell’opera emerge che il “Diversivo Canalazzo” è un “ulteriore stralcio funzionale”. Il restante contributo di Euro 400.000 deriverebbe dal contributo del Comune di Cento precedentemente stanziato per la bonifica ambientale del canale Guadora;
  • i criteri di progettazione e dimensionamento dell’opera idraulica che considerano un tempo di ritorno di 20 anni non risultano coerenti con il mutato regime meteorico-idraulico a cui assistiamo negli ultimi anni, per effetto dei cambiamenti climatici in atto;
  • la progettazione dell’opera non tiene conto delle modifiche di scenario indotte dalla realizzazione delle opere previste dal PSAI 2002, in particolare la cassa di espansione alla confluenza tra Torrente Samoggia e Fiume Reno.

In considerazione del mancato inserimento di detta opera tra gli interventi prioritari finalizzati alla riduzione del rischio idraulico, indicati nello PSAI del 2002 e nel Piano Speciale Preliminare per la Ricostruzione predisposto dal Commissario straordinario di Governo alla ricostruzione nei territori colpiti dall’alluvione verificatasi in Emilia-Romagna, Toscana e Marche dopo le alluvioni del maggio ’23 si ritiene ingiustificato l’utilizzo di fondi pubblici per l’opera in esame.

Si richiede all’Amministrazione Comunale di Cento di farsi parte diligente nella richiesta di attuazione degli interventi di mitigazione del rischio idraulico inseriti nello PSAI 2002 già pianificati, approvati e parzialmente finanziati dalla Regione Emilia-Romagna.