La maggioranza che governa l’Ente Agrario ha convocato la Stampa per mettere a conoscenza del fatto che, con delibera del Consiglio di amministrazione del 7 ottobre, è stata convocata l’assemblea dei Capisti per il 17 novembre p.v. per l’approvazione alle variazioni e modifiche da apportare ad alcuni articoli dello Statuto. Di intervenire – spiegano – “se ne parla da tempo ma nessuno ancora non lo ha effettuato. È questo un fatto di straordinaria importanza, non tanto per la variazione degli articoli, che di per se stesso richiede un intervento assembleare, ma in quanto è la prima volta che agli amministratori si confrontano con i propri mandanti”. Le motivazioni che hanno dato vita a questa decisione – chiariscono – “è la necessità di avere una Partecipanza che sia più rapida e funzionale nella sua gestione e conseguentemente con maggiore soddisfazione dei nostri partecipanti”. Questo sarà anche una ottima occasione per incontrare i partecipanti che nel 1978 non hanno partecipato all’assemblea generale. L’ultima variazione dello statuto è avvenuta nel 1978. ” Da qui, spiegano, deve partire un percorso di dialogo ampio e costruttivo che porti alla modifica dello statuto in maniera sostanziale ma condivisa il più possibile. Il nuovo statuto punterà allo sviluppo economico e al miglioramento della qualità della vita dei capisti”. Poi il Presidente Draghetti spiega come si sia voluto “regolarizzare tutta una serie di consuetudini che porteranno ad avere una Giunta della Magistratura con potere esecutivo e di gestione degli interessi sociali della Partecipanza, composta dal Presidente dell’Ente oltre ad un massimo di sei membri e fra questi il Magistrato anziano”. Ora – va detto per dovere di cronaca – il Consiglio dell’Ente è composto da una Giunta della Magistratura composta da un Presidente e da quattro Membri e resta incarica per 4 anni, essa ha potere esecutivo e gestisce gli interessi sociali. Con la variazione dello statuto si passerebbe dunque ad una Giunta di sette persone contro le cinque attuali. Poi, riguardo la ‘consuetudine’ di dare un gettone ai consiglieri, equiparato ai consiglieri comunali di Cento, il presidente spiega che “ora la vogliamo regolarizzare”. Ma il ‘piatto forte’ è quello della revisione degli indirizzi dello Statuto chiesto da più parti da anni. “A questo proposito si è pensato ad una assemblea ‘di dialogo’, un momento di incontro fra Capisti e Amministratori al fine di individuare gli indirizzi condivisi che dovranno portare alle riforme statutarie da tempo volute: (Apertura alle donne, legge elettorale, divisione ventennale, etc )”. Le variazioni statutarie sono state proposte da una commissione formata dai Consiglieri: Vasco Fortini – Alessandro Tassinari – Oliviano Tassinari – Massimo Pirani – Tiziano Pirani e Maurilio Guaraldi, che ha assunto il ruolo di portavoce dell’Ente. “Ci si è avvalsi della consulenza di un esperto e stimato professionista – spiega il Presidente Flavio Draghetti – si tratta dell’Aw. Cesare Benazzi, di Cento, e della consulenza dell’ufficio legale delle Regione Emilia Romagna”. E lo stesso Draghetti aggiunge: “la valutazione del lavoro fatto dalla Commissione preposta molto soddisfacente anche se ci si è dovuti scontrare con atteggiamenti non del tutto collaborativi”. Come detto in precedenza la convocazione dell’assemblea è fissata per il 17 novembre p.v. presso il Palazzetto dello Sport di Cento. Di tutto questo sarà data informazione direttamente ai Capisti allegando all’invito il prospetto di modifiche statutarie, in modo tale che in quella sede ognuno potrà intervenire attivamente conoscendo perfettamente i dettagli della proposta. In questo sta la novità voluta dalla maggioranza guidata dal Presidente Draghetti. Questo rappresenta un primo step che dovrebbe portare – nelle intenzioni della Giunta guidata da Draghetti – ad una assemblea che condivida in maniera ampia e condivisa il più possibile le grandi riforme allo Statuto che “abbiamo in mente”.