Dopo le dichiarazioni della maggioranza della Partecipanza e, soprattutto dopo “le dichiarazioni del Presidente Draghetti e del V.Presidente Fortini apparse sugli organi di stampa locali ed organi di informazione on-line”, le minoranze hanno convocato una conferenza per “ribadire il nostro più completo dissenso nelle affermazioni offensive e non rappresentanti la verità dei fatti, generiche e non documentate e quindi esternate solamente come parole di comodo per fare presa sui lettori-capisti”. Per questo motivo “rimandiamo al mittente certe affermazioni lesive della loro onorabilità e affermano senza ombra di dubbio di aver sempre agito per il bene dell’Ente. In proposito ribadiscono ancora di essere in attesa da parecchi mesi di una risposta sulla vicenda delle ipoteche insistenti sul diritto di superficie di Reno Centese e tenute volutamente nascoste al Consiglio. Questa scelta e l’atteggiamento tenuto dal Presidente Draghetti e dal V.Presidente Fortini (in perfetta incompatibilità perchè coinvolto il Comune di Cento) di fatto sta bloccando o quantomeno ritardando il proseguo dei lavori per la costruzione della scuola di Reno Centese. A proposito ricordiamo che sono stati abbuonati circa 40.000 E di canoni, non si è dato corso ad una eventuale e forse opportuna azione di messa in mora ed è stata invece sottoscritta una clausola liberatoria di ogni e qualsiasi onere che salvaguardia la ditta esecutrice dei lavori ed il Comune e penalizza di conseguenza il nostro Ente. Ancora troppo comodo è poi affermare che la legge elettorale non è stata modificata per colpa della minoranza. Vero invece è che all’interno della stessa maggioranza hanno avuto non pochi dissensi e non hanno raggiunto l’intesa. Ma il fatto gravissimo si è venuto a verificare con la bocciatura del bilancio di previsione, momento apice di qualsiasi amministrazione e che in questi casi sarebbero dovute seguire le immediate dimissioni, almeno per le persone dotate di buon senso civico. Ma il Presidente Draghetti, forte dei vuoti legislativi dello Statuto,ha voluto rimanere aggrappato alla poltrona sulla quale, moralmente, non avrebbe più il diritto di sedersi, ed ha così, di fatto, decretato l’immobilismo amministrativo ancora per altri 5 mesi. Avere votato invece un misero bilancio provvisorio non può essere stata la soluzione,anzi, la evidente incapacità amministrativa di dare vitalità all’Ente ed una inopportuna ingessatura dello stesso che potrà soltanto operare per l’ordinaria Amministrazione, pagare oltre gli stipendi dei dipendenti, nel frattempo aumentati di numero e le indennità e i rimborsi spese agli amministratori anch’esse aumentate non di poco in questi ultimi mesi. Questo si’ che e’non e’ il bene dell’ente da loro urlato ma forse il male. Il Presidente Draghetti non ha avuto il coraggio di mettere, per ben due volte, ai voti la sua sfiducia, barricandosi dietro alla solita arroganza ritirando gli ordini del giorno, da noi legalmente richiesti con le firme necessarie, che ne avrebbe decretato certamente la capitolazione… Siamo convinti che se anche fossimo stati presenti per la terza volta il Presidente Draghetti avrebbe ritirato la mozione di sfiducia pur di rimanere aggrappato a quella poltrona sulla quale, ribadiamo, non dovrebbe avere più il diritto di sedersi. I fallimenti amministrativi e gestionali dell’Ente sono dovuti oltre alla puntuale e precisa opposizione della minoranza anche alla totale e completa mancanza di chiare idee sugli obiettivi da raggiungere della maggioranza che ha potuto contare, per ben tre anni, su 10/11 Consiglieri… E’ stata fatta una disastrosa assemblea dei Capisti nella quale non si sono ancora visti i risultati e gli obiettivi raggiunti (in compenso sono stati spesi quasi 30.000 euro sempre dei Capisti…). Questi sono solo alcuni dei motivi che ci inducono a rimandare al mittente le accuse mosse dal Presidente Draghetti e dal V.Presidente Fortini nei confronti di quella parte di Consiglieri che ritengono di aver agito con coscienza e svolto con correttezza il loro compito di Amministratori della Partecipanza Agraria di Cento. Siamo convinti – chiosano – di avere svolto fino in fondo il nostro dovere di conglieri informando per quanto nelle nostre possibilita’ i capisti che sapranno certamente sceglire al momento opportuno i futuri nuovi amministratori”.