“Non si è ancora spento l’eco dello scandaloso aumento del 50% dello stipendio del Presidente Draghetti – scrivono i 7 consiglieri di minoranza Borgatti Renato, Sandro Balboni, Gilli Raffaele, Gallerani Marco, Minelli Renato, Borgatti Germano e Borgatti Corrado (sostenuto e votato dalla maggiornaza dei 10 assieme a Massimo Pirani) – che già la minoranza compatta si chiede a viva voce cosa ha spinto il Presidente Draghetti a formulare un ordine del giorno, in occasione dell’ultimo Consiglio del 7 Aprile u.s., con un oggetto in palese vizio di legittimità.
Infatti l’oggetto nº9 “VENDITE E CONCESSIONI IN DIRITTO DI SUPERFICIE…” con la approvazione del nuovo Art. 58 dello Statuto votato in Assemblea il 17-11-2013 prevedeva un regolamento votato in Consiglio che ne regolasse le alienazioni, cosa che non è MAI stata fatta… Forse l’arroganza e la prepotenza della maggioranza blindata aveva pretese di poter superare gli ostacoli della legalità? E pensare che prima di entrare in Consiglio il Segretario in data 1 Aprile u.s. metteva in evidenza questa anomalia con una sua lettera protocollata ed indirizzata al Presidente, alla Magistratura (la Giunta della Partecipanza), al Presidente della Commissione compravendite ed infine per conoscenza all’intero Consiglio… QUESTO DOCUMENTO NON E’ MAI STATO LETTO!!! La minoranza venuta a conoscenza di questo GRAVISSIMO fatto, che non ha precedenti se non nel comportamento “blindato” della attuale maggioranza, non può che chiedersi e chiedere al Presidente Draghetti la motivazione di questo suo atteggiamento…E non ci vengano a dire (la maggioranza) che gli era sfuggita questa postilla dell’Art.58 dello Statuto modificato perché proprio da loro era stata IMPOSTA questa variante che di fatto veniva ad esautorare la centralità decisionale del Capista… La minoranza non potrà che adire nei luoghi e nelle maniere opportune esigendo spiegazioni a questo INQUALIFICABILE atteggiamento…”