“Attaccamento al potere, fino all’ultimo, in ogni modo. La volontà di non dare ad altri, legittimati dai numeri, una possibilità di cambiare. E tutto ciò a dispetto delle reali esigenze dell’ente che siamo stati tutti chiamati a governare dopo mesi di immobilismo causato dalle incapacità del governo uscente”. Queste le parole della maggioranza che ha vinto le recenti elezioni in Partecipanza.
Ecco, in sintesi, – prosegue il comunicato – “l’atteggiamento tenuto dalla minoranza la sera del 22 giugno. In questa occasione si sarebbe dovuto dare il via a una nuova stagione, con l’elezione del nuovo Presidente. E invece cosa hanno fatto le ex maggioranze, ora minoranze? I gruppi di Draghetti, Fortini e Pirani Tiziano sono usciti dall’aula e hanno fatto venire meno il numero legale dei due terzi, obbligando il consigliere anziano (Bruno Casoni, che aveva il compito di insediare il nuovo governo) a chiudere la seduta di consiglio rimandando il tutto alla settimana prossima (30 giugno). Complimenti. Questi signori hanno già dimenticato che a causa loro l’ente (con la bocciatura del bilancio di previsione 2015) è di fatto ingessato. E ora con il loro atteggiamento irresponsabile hanno ulteriormente ritardato la ripresa delle attività aggiungendo un nuovo danno a quello già fatto in dicembre. In quell’occasione, si sono rifiutati di dare le dimissioni. In questa, si rifiutano di accettare la sconfitta. In entrambe, dimostrano di non avere nessun interesse per l’ente che dovrebbero rappresentare”.