Dopo l’approvazione della variazione dello statuto da parte dell’assemblea, i consiglieri di minoranza si erano rivolti alla Regione per sapere se quanto deciso e votato in assemblea fosse legittimo. “La Regione – ha spiegato il Presidente della Partecipanza Agraria di Cento Flavio Draghetti – ci ha chiesto la documentazione per i chiarimenti che noi abbiamo fornito e, dopo attenta valutazione, ci ha dato ragione”. Però – ha aggiunto – “riteniamo giusto e doveroso informare a nostra volta i capisti sull’atteggiamento dei consiglieri di minoranza che si arrogano il diritto di avere documenti ancora prima che la Magistratura li abbia visionati. Esiste un regolamento che conferma il diritto del consigliere ad avere in visione documentazione inerente la gestione della Partecipanza, ma stabilisce anche i tempi entro cui debba essere consegnata. Questi tempi sono 30 giorni dalla richiesta come previsto dal Codice Civile. Questa amministrazione, nella massima trasparenza, non ha mai negato alcun documento, anzi ha sempre provveduto a consegnarli entro i termini regolamentari, ma più spesso contemporaneamente alla richiesta. In questa occasione – chiarisce Draghetti – si vuole evidenziare che l’attività dei Consiglieri di Minoranza si esplicita esclusivamente con una attività di tipo ispettivo tormentando gli amministratori ed i dipendenti con continue e stressanti richieste di documentazione. Attività con un unico scopo di tipo punitivo anziché collaborativo. A seguito dell’Assemblea dei Capisti del 17 Novembre 2013 – prosegue ancora il Presidente -, ostacolata ferocemente con riunioni presso le frazioni, con manifesti, con volantinaggio ecc, le Modifiche agli articoli dello Statuto sono state approvate. I consiglieri di Minoranza, non ancora convinti e persistendo nella loro cocciutaggine si sono rivolti alla Regione Emilia Romagna per chiedere di verificare la legittimità della procedura e degli atti dell’Assemblea. A seguito di questa richiesta formale la Regione E.R. correttamente ha chiesto all’amministrazione chiarimenti ed elementi integrativi in particolare per quanto attiene alla modalità di votazione adottata per l’approvazione, alla portata innovativa dell’ari. 58 rispetto alle competenze del Consiglio ed il suo rapporto con l’art. 59 relativamente alla destinazione delle vendite, all’art. 30 regolante i compensi agli amministratori. In attesa dei chiarimenti la Regione ha sospeso la procedura per l’approvazione delle modifiche Statutarie. A seguito dei chiarimenti prodotti dall’Amministrazione dell’Ente, in data 17 Febbraio 2014 la Giunta Regionale dell’Emilia Romagna a voti unanimi e palesi ha deliberato di adottare sulle modifiche statutarie della Partecipanza Agraria di Cento, approvate con deliberazione n 66 del 25/11/2013, le seguenti determinazioni: “Non sono stati riscontrati vizi di legittimità e pertanto si dispone l’esecutività dell’atto.” Le modifiche apportate allo Statuto sono ora pertanto operative. Grande soddisfazione quindi – afferma Draghetti – per chi ha operato correttamente e con impegno e grande soddisfazione per i capisti che ci hanno capito ed approvato in assemblea”. Durante vl’incontro con la stampa il Presidente, affiancato dal vice Vasco Fortini, ha colto l’occasione per informare che “in data 9/12/2013 è stato approvato il Bilancio di previsione 2014”. Gli obiettivi principali che “ci proponiamo di portare a termine riguardano i seguenti interventi per i quali sono già stati previsti i relativi stanziamenti, e precisamente: Sistemazione del Complesso Rurale Storico di via Larga, ripristinandone l’agibilità e definendone il suo utilizzo; Terminare la demolizione dei ruderi e delle macerie relative alle case coloniche situate sul territorio storico; Imbiancatura e restauro delle porte, degli infissi e dei bancali della Sede di via Guercino; Pulizia Fossi”. Poi l’annuncio: “E’ in corso con l’amministrazione comunale e la Partecipanza Agraria di Pieve di Cento la stesura di un documento finalizzato a predisporre un progetto per la soluzione di un problema tra i più sentiti tra i capisti (lo sgrondo delle acque); infine la convocazione di una assemblea generale dei capisti verso la metà del mese di novembre con l’obiettivo di proporre le riforme da apportare allo Statuto. In particolare la riforma della legge elettorale, l’apertura alle donne, la divisione del 2019”.