“Non siamo stati capaci di proporre una vera riforma della Partecipanza Agraria di Cento, tradendo le aspettative dei Partecipanti e Capisti che ci hanno votato. Responsabilmente mi dimetto dal ruolo di Coordinatore del Gruppo Partecipanza Attiva. Sinceramente ci aspettavamo di più. Ogni lavoro fatto con impegno merita rispetto, ma qualcosa di più che un maquillage andava fatto per rispetto di tutti i Partecipanti e Capisti oggi qui chiamati in Assemblea Generale, dopo circa quarant’anni dall’ultima. In campagna elettorale, Partecipanza Attiva aveva formulato e promesso ai Partecipanti e Capisti una riforma dell’Ente importante, che potesse essere al passo con i tempi in cui viviamo. Questo programma è stato votato largamente dagli elettori, tanto da consentire a Partecipanza Attiva di essere la Lista con più consiglieri eletti: ben 5. Un risultato storico la cui memoria si perde nel tempo. Per questa ragione, noi di Partecipanza Attiva dovevamo impegnarci al massimo per arrivare a questa Assemblea con delle proposte importanti che potessero delineare un percorso innovativo dell’Ente. Non capiamo perché si è preferito modificare articoli di ordinaria amministrazione, come l’aumento dei magistrati, la possibilità di vendere liberamente il patrimonio fondiario dell’Ente, la definizione del gettone di presenza e altro ancora. Non capiamo il mistero che ha avvolto il percorso intrapreso dalla magistratura per arrivare a partorire il nulla per i Partecipanti e Capisti. La nostra idea è di una Partecipanza che possa mettere al centro di ogni cosa i partecipanti con la massima trasparenza. Vogliamo un Ente aperto ai Partecipanti, vogliamo che la donne di famiglia partecipante sia più coinvolta nella vita amministrativa dell’Ente, vogliamo un Ente che abbia una legge elettorale che faccia governare l’Ente senza bloccarlo all’infinito schiacciato da biechi giochi politici. Insomma, vogliamo l’Ente di oggi! Di tutto questo non c’è nulla, nemmeno una virgola! Come coordinatore dell’Associazione Partecipanza Attiva non incolpo nessuno, mi dispiace di non essere stato capace di essere collante tra il gruppo e i consiglieri che siedono nella magistratura per produrre un’intesa più condivisa e trasparente possibile. Pertanto, annuncio le miei dimissioni da questo ruolo e in accordo con la maggioranza del gruppo invito a votare No alle modifiche dello Statuto proposte”.
Cento 16 11 13
Il Presidente Marco Rabboni