Di Eleonora Cavazzana
riceviamo dalla lega e riportiamo volentieri:
BOLOGNA – “Lo abbiamo già detto e continueremo a ripeterlo: chi viene a casa nostra deve rispettare le nostre leggi e la nostra cultura. E nella nostra cultura la donna non è considerata inferiore all’uomo e tanto meno un oggetto”. Daniele Marchetti, consigliere regionale della Lega Nord e vicepresidente della Commissione Regionale Pari Opportunità interviene duramente a seguito di un articolo riportato sul Quotidiano Nazionale in merito al “sentiment” che la comunità musulmana continua a mostrare nei confronti delle donne.
“Secondo un sondaggio di Qn – attacca Marchetti -, il 40% degli islamici che vivono nel nostro Paese è favorevole al velo e contro la scolarizzazione delle figlie. Ma siamo matti? Se a questo aggiungiamo che un fidanzato cattolico è visto come il fumo negli occhi e che sei padri su dieci vietano alle loro figlie la discoteca e perfino il cibo occidentale, capiamo la realtà delle cose. Una realtà che non possiamo tollerare. E’ ora di imporre il nostro modo di vivere e di garantire il rispetto per le donne”.
“Se non ci sarà una netta inversione di rotta – continua Marchetti -, con il tasso di natalità registrato tra le famiglie straniere, tra un decennio questo pensiero che oggi sembra folle sarà predominante. E sembreremo noi gli alieni. Per questo come gruppo della Lega Nord in Regione stiamo preparando una risoluzione per impegnare la giunta ad adoperarsi affinché in tutte le strutture regionali e quindi anche all’interno delle Asl siano apposti dei cartelli in lingua italiana e araba per ricordare a tutti che le donne vanno rispettate. Non vorremmo infatti che episodi purtroppo già visti abbiano a ripetersi. In più – conclude – invitiamo la conferenza delle elette a portare questo messaggio nelle singole amministrazioni in modo che su tutto il territorio venga promossa una cultura di rispetto delle donne. E chi non è d’accordo non perda un solo minuto e si accomodi pure fuori dalla porta. Non lo ha certo detto il dottore che bisogna venire a vivere in Italia”.