Da troppo tempo, certi politici — ed ex politici — locali che non sono riusciti a costruire nulla di concreto in questa città, si aggrappano alla visibilità mediatica con con una modalità caratterizzata solo da aggressività e offese.
Anziché portare idee, attaccano le persone. Da anni insultano chi non la pensa come loro, usando parole come leccaculo, venduti, terza gamba, rivolte a chiunque osi mantenere un approccio rispettoso, istituzionale, anche critico ma costruttivo.
Il rispetto è la prima cosa che manca a questi personaggi. Non conoscono il confronto, ma solo l’attacco personale. Hanno bruciato ogni possibilità di dialogo con le istituzioni e stanno cercando di farlo anche tra la gente, dove ogni voce diversa viene subito denigrata.
E se proviamo a immaginarli al governo della città, l’immagine che ci viene in mente è inquietante: una Cento in cui ogni cittadino che porta idee diverse viene brutalmente offeso e scacciato, in cui non si cerca sintesi tra le tante realtà del territorio, tra le associazioni, tra i rappresentanti… ma si impone un’unica voce: la loro. L’unica che conterà.
No, non riusciamo proprio a immaginare una Cento costruita sulle offese da parte di chi si candida a governarla.
Con le loro mistificazioni e la loro voglia di titoloni, stanno solo intossicando il dibattito e scoraggiando chi davvero vuole contribuire. Ma a questo atteggiamento diciamo basta!
Voler bene a Cento non significa urlare più forte o imporre il proprio pensiero. Significa invece saper ascoltare, rispettare sempre e comunque anche quando le idee sono diverse, fare proposte e non cercare di demolire a tutti i costi gli avversari.
Orgoglio Centese non si arrenderà mai all’idea di una politica ricca di superficialità ed alla ricerca di facili consensi.
