di Marco Cevolani
La missiva di un nostro lettore che lamentava ingiusti improperi ricevuti mentre a piedi si reca al lavoro, da automobilisti e company che ignorano le ragioni dei suoi spostamenti ha suscitato l’interesse di molti, molti che ignorano evidentemente che questa emergenza ha generato la nascita di una nuova mansione – con buona pace della necessità di manovalanza agricola da più parti invocata e richiesta – i “questurini del web”.
Gente che, probabilmente annoiata, non fa altro che stare attaccata alla webcam di questo o quel comune, di questa o quella piazza, a gettare e trascrivere offese ai passanti, ignorando, come nel caso riportato dal nostro lettore, le ragioni di chi si trova a passare per questo o quel punto di una città.
Fermo restando che è un dovere civico non solo rispettare le leggi ma anche fare denunzia segnalando alle autorità chi non lo fa, credo che il passaggio dalla “denuncia” alla “delazione” sia molto breve, soprattutto poi quando è condita da offese di ogni sorta.
Il tutto poi messo in atto da gente che sarebbe curioso vedere “in tempi di pace” che comportamento hanno verso la collettività.
E quindi assistiamo sempre più sovente di gente che vomita, sì vomita, offese dalle finestre delle proprie abitazioni o dai finestrini delle proprie automobili (Ma voi in auto siete sicuri di essere fuori casa per un valido motivo?)
Ripetiamo poi il concetto che è illegale riprendere e postare su facebook foto o video dei “probabili” trasgressori, aggiungiamo che per le segnalazioni ci sono le autorità competenti e non la piazza, anche perché è storia antica che il popolo sceglie sempre Barabba.
E se il nostro sindaco inibisse il pubblico accesso alla web cam che punta sulla nostra bella piazza…molti questurini del web perderebbero il loro posto di lavoro?