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“Mirror Levigature”: Il grido d’allarme del sindacato – “situazione insostenibile per l’azienda”

DiGiuliano Monari

Feb 16, 2015

protesta mirror1Questo il grido di allarme del Lavoratori della “Mirror Levigature”. Oltre venti dipendenti diretti dell’azienda che insieme ai cinque soci titolari stanno vivendo con notevoli difficoltà, da settembre dello scorso anno, la vicenda del cambio di appalto della cooperativa di facchinaggio LK.
Una vertenza seguita dal sindacato SI Cobas che periodicamente, a fasi alterne, manifesta insieme agli ex facchini impiegati alla Mirror davanti ai cancelli dell’azienda, csituazione insostenibile per l’azienda”on giornate e momenti di alta tensione, impedendo l’accesso al lavoro ai dipendenti Mirror e titolari, l’ingresso degli automezzi e con scontri con le forze dell’ordine.
Una situazione ormai insostenibile. Il diritto di protesta e di manifestazione è sancito dalla nostra Costituzione e va assolutamente salvaguardato. Ma va anche salvaguardato il diritto al lavoro per tutti. Non è possibile concepire che dei lavoratori debbano essere scortati dalle forze dell’ordine per svolgere con dignità il proprio lavoro nella loro azienda. Non è possibile che a fronte di una vertenza che deve seguire il suo iter per capire le eventuali responsabilità, divampi una situazione da guerriglia.
Come Sindacato Femca Cisl siamo rappresentativi dei lavoratori della Mirror e siamo fortemente preoccupati per loro e per l’azienda che rischia fortemente di non poter assolvere alle commesse di lavoro che danno sostentamento a quasi una trentina di famiglie (lavoratori e titolari). Non siamo in presenza di un multinazionale o comunque di una grande industria che spesso fanno più finanza che economia reale. Siamo in presenza di una attività “artigianale”, di una attività di conto terzi legata ad un settore già traballante com’è quello delle piastrelle. Siamo in presenza di una azienda che ha resistito anche al terremoto, in presenza di una azienda che rappresenta la parte sana dell’Italia mettendosi in gioco ogni giorno insieme ai propri lavoratori.
L’auspicio è che con il buon senso si ritorni costruttivamente ai tavoli di trattativa per dirimere e mediare su una soluzione. Per il bene di chi sta manifestando e per il bene dei lavoratori dell’azienda. Tutto il lavoro va tutelato e tutti i lavoratori hanno gli stessi diritti.

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