Ufficio stampa Lega Nord Emilia-Romagna
Ingorghi nei principali ospedali del territorio, visite spostate nei plessi di Copparo e Argenta, difficoltà a spostarsi da parte di utenti anziani e soli. Il consigliere regionale della Lega Nord, Marco Pettazzoni, raccoglie l’allarme lanciato nei giorni scorsi da associazioni e cittadini e chiede all’Ausl – ed all’assessore regionale alla Sanità, Sergio Venturi – di attivarsi. Perché il turn-over dei mesi estivi non complichi una situazione già gravemente compromessa dal caldo. «In questi giorni -avverte il consigliere Pettazzoni – dall’ospedale Maggiore di Bologna, fino a Cona, come al Santissima Annunziata, assistiamo ad un numero elevato di ricoveri dovuto ai picchi di calore. Accanto a questo, vediamo anche uno spostamento massiccio di pazienti che, per semplici controlli specialistici, vengono inviati anche in presidi sanitari non esattamente dietro l’angolo. In particolare, se pensiamo ad anziani e persone sole.» Da anni si fa un gran parlare di un potenziamento del trasporto degli utenti fragili (e collegamenti verso Cona) che peraltro i Comuni suppliscono per i casi più gravi – come dializzati o diversamente abili – attingendo dalle magre risorse delle politiche sociali. «Forse, però, sarebbe meglio operare anche una più attenta programmazione dei turni, dal momento che abbiamo notizie da tutta la regione di strutture sotto organico, che si intasano nei mesi estivi in particolare di anziani che accusano malori. Inoltre, siamo a corto anche delle riserve di plasma, la cui carenza mette a rischio i livelli essenziali di medicina trasfusionale e, di conseguenza, le terapie salvavita e gli interventi chirurgici programmati.» Come evidenziato anche dagli appelli al “dono” lanciati in questi giorni da Avis nazionale, Fidas e Fratres. «Sia la “coperta corta” del personale, che la carenza di sangue nei mesi estivi – continua Pettazzoni – sono questioni che si possono prevedere per tempo e che causano disagi che si ripetono in maniera periodica. Pensiamo che sia necessaria una diversa programmazione, anziché lasciare che i disagi ricadano sempre sui cittadini e sul poco personale, sfiancato ormai da turni massacranti.»