Dopo la lettera dell’ex primo cittadino di Sant’Agostino Claudia Tassinari che invita i cittadini a firmare per “arginare l’arrivo di altri profughi”, ora anche il sindaco di Cento alza le barricate sull’arrivo di migranti nella città del Guercino. «Attraverso una telefonata, prima, e una comunicazione ufficiale, dopo, intorno alle 14 di oggi (martedì 13 giugno), è stata annunciata da parte della prefettura di Ferrara l’arrivo in giornata di 12 richiedenti asilo in due abitazioni private di via Ugo Bassi, attraverso la cooperativa Vita da Mediano». Con queste parole il sindaco Fabrizio Toselli dà conto dalla notizia giunta alla sede comunale di Cento
«Ho immediatamente espresso la mia contrarietà e il mio dissenso – spiega il primo cittadino -. Ho ribadito la richiesta già inoltrata ad aprile, fatta salva la legittimità della scelta del privato, dell’annullamento dell’assegnazione prevista nei due appartamenti cittadini. Non solo per l’impossibilità all’accoglienza del nostro territorio, in stato di emergenza decretato dal Governo fino al 31 dicembre 2018, ma anche in ragione del fatto che il Consiglio Comunale, l’organo collegiale rappresentativo dei cittadini e della vita politico-amministrativa dell’Ente, si è già espresso in due circostanze su tale tematica».
Il 15 settembre 2016 è stato approvato l’ordine del giorno che impegnava fra l’altro la Giunta Comunale “ad opporsi in tutte le sedi opportune all’arrivo di nuovi migranti sul territorio centese, in considerazione dell’emergenza della ricostruzione, che deve impegnare prima di ogni altra cosa l’Amministrazione Comunale”. Il 10 maggio scorso è stato approvato l’ordine del giorno n. 20922 che impegna la Giunta Comunale a “ribadire con convinzione presso la prefettura di Ferrara la volontà del Comune di Cento a non accogliere sul proprio territorio ulteriori profughi, nel rispetto dello stato d’emergenza ancora in essere fino 31/12/2018”.
E proprio in tale direzione andrà la prima attività dell’Amministrazione Comunale. «Predisporremo – annuncia Toselli – una verifica delle due abitazioni per accertare la loro idoneità, ovvero che rispondano ai requisiti di idoneità alloggiativa e igienico sanitaria, che tutti – nessuno escluso – sono tenuti a rispettare, a salvaguardia dei residenti e dell’intera comunità. Ricordo che la normativa comunale e sovra comunale stabilisce che per sei persone l’area idonea vada da 90 a 103 metri quadrati».