Di Giuliano Monari
I Carabinieri del Nucleo Operativo Ecologico di Bologna, unitamente ai Carabinieri del Comando Provinciale di Ferrara hanno tratto in arresto, in esecuzione dell’ordinanza di custodia cautelare in carcere,C. R., 65 enne, titolare dell’impianto di recupero di rottami ferrosi ROTTAM FERRARA. La misura restrittiva emessa, concordando pienamente le risultanze investigative dei Carabinieri, lo vede coinvolto, quale responsabile di attività organizzate per un vasto traffico illecito di rifiuti ferrosi. Contestualmente all’arresto i Carabinieri hanno proceduto al sequestro preventivo dell’anzidetta ditta, di 8 autocarri e di due c/c bancari, per un valore complessivo stimato in oltre 2.500.000 euro. L’ordinanza di custodia cautelare ed il provvedimento di sequestro sono stati emessi dal GIP del Tribunale di Bologna (dott. Alberto Ziroldi), su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia felsinea (dott. Stefano Orsi, Sostituto). L’indagine, avviata nell’autunno del 2011 dal NOE di Bologna, individuava in quel Centro di recupero di rifiuti speciali il collettore delle attività di conferimento di numerosi soggetti che, privi di qualsivoglia titolo autorizzativo per la loro gestione gestione, trasportavano abusivamente ingenti quantitativi di materiali ferrosi traendone un illecito profitto. Dalle attività svolte emergeva, altresì, come alcuni di essi fossero anche gravati da precedenti di polizia per reati contro il patrimonio, consentendo quindi di non escludere l’ipotesi che presso detto centro possano essere affluiti partite di metalli di pregio (rame, ottone, allumino, etc…), compendio di azioni predatorie sul territorio. In particolare, dall’analisi della documentazione sequestrata e delle attività investigative svolte è stato accertato, relativamente al solo periodo 2009-2011, che il titolare dell’attività aveva: abusivamente gestito ingenti quantitativi di rottami ferrosi e non, per un controvalore di oltre 3.400.000 euro; destinato parte di quei rifiuti, per oltre 8.000.000 di chilogrammi, a varie acciaierie del nord Italia, sfruttando l’accreditamento presso le stesse, messo a disposizione da imprese compiacenti del settore. Oltre all’odierno arrestato risultano indagati, in stato di libertà, ulteriori 45 soggetti, ritenuti responsabili – a vario titolo – di attività di gestione illecita di rifiuti speciali non pericolosi. L’operazione, scattata all’alba di questa mattina, che ha visto l’impiego complessivo – tra territoriali e Reparto Speciale – di 16 Carabinieri ed 8 autovetture, ha permesso di localizzare, peraltro, una ulteriore area, posta sotto sequestro, di circa 30mq (in uso ad uno degli indagati) utilizzata per l’illecito stoccaggio di rifiuti speciali, costituisce il coronamento di due anni di puntuali indagini e specifici servizi .
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