Ottima notizia il dimezzamento dei comuni ancora parte del cratere sismico del 2012 da 30 a 15, e questo grazie prima di tutto ai finanziamenti della Regione Emilia Romagna. Peccato però che per Cento si tratta di un vero smacco visto che la nostra città rimane ancora tra quelle immerse nel cratere, mentre ne escono territori a noi confinanti come Pieve, San Giovanni e S.Agostino. Ma la beffa c’è anche dal confronto con gli altri comuni ancora rimasti nel cratere: per esempio il più grande, Carpi, ha fatto passi da gigante in questi anni nella ricostruzione degli edifici pubblici. Lo stesso non si può dire per Cento, i cui edifici a uso pubblico completati durante il mandato di Toselli sono principalmente le chiese storiche, che però sono di competenza della diocesi. La ristrutturazione degli edifici storici di competenza comunale in 5 anni è stata drammaticamente ferma. È probabilmente questa la peggiore eredità che lascerà il sindaco al suo successore