Marco Mattarelli vuole fare chiarezza sull’area dell’ex Sim Bianca. Anche questa volta il capogruppo di ‘Centro destra, per un centro destra libero ed indipendente’ (dopo l’uscita da Noi Che) chiede chiarimenti sulla bonifica dell’area, dal 1992 in stato di sostanziale abbandono dopo il fallimento dello stabilimento. Mattarelli critica il sindaco per le sue “roboanti dichiarazioni sulla stampa”, riferendosi all’intervento apparso lo scorso 13 dicembre sul Resto del Carlino, dove il primo cittadino parlava di “un nodo risolto, era un caso complesso e ora si vagliano più ipotesi di riqualificazione”. Per il consigliere, però, il nodo è tutt’altro che risolto. “Ho analizzato attentamente sia la determina dirigenziale nr. 1457 che la conferenza dei servizi relativi – spiega Mattarelli – e il ‘modello concettuale’ a cui si riferisce il procedimento di bonifica non è chiaro. È opportuno pertanto che si faccia chiarezza in modo definitivo e non dichiarazioni a pagina intera sui quotidiani per affermare che la bonifica è certa ed è avvenuta”. “Non si vuole creare allarme, ma ci pare fuori luogo sbandierare come certo ciò che invece non sembra esserlo – commenta il capogruppo di Noi che… -. Infine ci si chiede se sia necessario alla città un’altra colata di cemento in una zona già sovraffollata. Non sarebbe più utile ed ecologico un bel parco in stile grande città del nord Europa? O ci si deve inchinare sempre alle volontà delle proprietà influenti della città?”. Il documento a cui fa riferimento il consigliere è la determinazione nr. 1457 del 9 dicembre a conclusione del procedimento di bonifica che “riporta la necessità di effettuare un piano di monitoraggio post bonifica di durata biennale, con scadenza maggio 2017, a frequenza annuale per i solventi clorurati nelle acque di falda sui tre punti al confine”. “In due passaggi della determina – spiega Mattarelli – si riporta di stabilire che l’analisi di rischio approvata ed i conseguenti e connessi atti e valutazioni conservano validità ed efficacia con il permanere del modello concettuale contemplato e che eventuali variazioni del modello concettuale comportano un riesame della situazione ambientale vigente; e di disporre l’aggiornamento dello strumento urbanistico per la parte riferita all’area in esame con le opportune informazioni ambientali”. Il verbale della conferenza dei servizi, secondo il consigliere, “sembra affidare alla efficacia del ‘modello concettuale’ non ben identificato la analisi di rischio approvata”. “Le dichiarazioni estremamente rassicuranti del sindaco sono quindi in apparente contrasto con le affermazioni della conferenza dei servizi in merito al fantomatico “modello concettuale” della bonifica effettuata. Inoltre la aleatorietà del processo di riqualificazione ha il rischio di vedere sorgere altri complessi residenziali in una zona già sovraffollata”. Per questi motivi il consigliere chiede alla giunta “cosa s’intende per ‘modello concettuale’ posto alla base della bonifica, quali sono le idee dell’amministrazione sulla zona in oggetto e quando verrà realizzata in pratica la riqualificazione”.