Sarà un caso, ma a pochi giorni dalla fine della campagna elettorale, che nel Ferrarese non vede ballottaggi all’orizzonte, i richiedenti asilo sono tornati in cima all’agenda della politica del Governo Pd. «Per settimane abbiamo assistito ad un balletto confuso, in cui si è detto tutto e il contrario di tutto sulla cosiddetta “accoglienza diffusa” portata avanti dal Partito Democratico. Faccio però presente che l’aria, almeno nell’Alto Ferrarese, è cambiata. E chiedo un veto corale da parte di tutti i sindaci, per dire di “no” all’arrivo di nuovi immigrati.» Il consigliere regionale della Lega Nord, Marco Pettazzoni, si fa portavoce della “levata di scudi”, sull’onda di quello che sta succedendo a Cento che, per la verità, non è molto dissimile da quello che sta avvenendo anche a Modena, Reggio Emilia o la Romagna. Secondo il principio che tutti devono “partecipare all’equa distribuzione” dei migranti. Pettazzoni, a onore del vero, già in tempi non sospetti aveva presentato due ordini del giorno (uno circa un anno fa, l’altro il mese scorso) richiamandosi anche ai famosi accordi europei sottoscritti dall’allora premier Renzi, sui criteri della redistribuzione degli stranieri, e mai applicati. «Non solo – aggiunge Pettazzoni – perché da sempre abbiamo sottolineato che un Comune terremotato non deve essere costretto a sobbarcarsi anche costi e alloggi dei “richiedenti asilo”, almeno finché non sarà conclusa la fase dell’emergenza e la ricostruzione.» Bisogna anche dire che la difficoltà nel collocare in altri Paesi Ue gli immigrati deriva dal fatto che, come noto, la quasi totalità arriva dall’Africa subsahariana. Nulla a che vedere, insomma, con le crisi mediorientali o libica. «Quello che ora dice il sindaco Toselli – precisa il leghista – è quello che andiamo ribadendo da anni. Chiediamo inoltre che siano verificate le condizioni igienico-sanitarie degli alloggi, dove queste persone (per ora altre 12, che si aggiungono al totale; ndr) verranno ospitate. Per capire – continua – se i due appartamenti che li ospiteranno possono effettivamente contenere tutte queste persone. Auspichiamo un controllo scrupoloso su tutti gli alloggi gestiti da privati e cooperative, ed in caso di mancato rispetto delle norme (come il sovrannumero in un locale troppo piccolo) chiediamo sanzioni, come già avviene per gli italiani che vìolano le regole. Soprattutto, vorremmo che i sindaci di centro-destra dell’Alto Ferrarese facessero quadrato contro questa follia dell’accoglienza “diffusa”.»