Riceviamo e pubblichiamo
Qualunque modo per manifestare le proprie esigenze è lecito e in molti casi è utile.
Ovviamente se c’è la volontà di risolvere i problemi e se si parte dalla verità dei fatti.
Matera è arrabbiato per il distacco dell’acqua? E’ comprensibile.
L’Amministrazione comunale non ha però responsabilità in una storia di bollette non pagate che coinvolge i soli vertici della Centese.
Oltre 10mila euro di debito verso Hera. L’esperienza comune di ciascuno di noi dice che quando si ha un debito – soprattutto se così grosso – verso un gestore è indispensabile attivarsi più che tempestivamente. Cosa che a sentire Hera gli amministratori della Centese non hanno fatto, o comunque non nel modo corretto, al punto che il gestore non ha accettato di riaprire l’acqua nemmeno dopo l’intervento del Comune. Unico modo per ridare l’acqua allo stadio Bulgarelli è stato quello di allacciare direttamente l’utenza a nome Comune di Cento.
Che la situazione finanziaria della società Centese Calcio sia piuttosto grave è purtroppo oramai più che evidente. Anche in questo caso non per responsabilità del Comune. Il contributo erogato dal Comune a beneficio della società sportiva (23mila euro) è stato pignorato dai creditori della Centese Calcio. Anche in questo caso il Comune non ha potuto fare nulla.
Anche il tentativo di dialogare con il creditore operato direttamente dal Sindaco si è infranto dinnanzi alla posizione irremovibile del creditore stesso che ha spiegato come la Centese non solo non abbia mai fatto gesti per pagare in parte il debito – cospicuo -, ma anche come dopo una azione legale persa (senza alcuna opposizione) si fosse addivenuti ad un piano di rientro concordato, a sua volta disatteso senza nemmeno passare parola, dal legale rappresentante della Centese stessa.
L’Amministrazione comunale ha cercato in questi mesi in molti modi di aiutare la Centese Calcio tentando di arrestare ciò che appare sempre più inevitabile, per la pesante situazione finanziaria ma soprattutto per l’atteggiamento del Presidente in particolare che nega i problemi anziché risolverli. Lo ha fatto con l’acqua, lo ha fatto con il pignoramento, lo ha fatto in altri casi minori.
Scendere oggi in piazza non aiuterà certo la Centese Calcio.
Non aiuterà per la verità nessuno.
Offrirà solamente di Cento e di questa storica società sportiva una immagine molto diversa da quella reale.
Cento non è terra di persone che si lamentano ed attendono da altri la soluzione ai propri problemi.
Il Comune sarà sempre al fianco dello sport centese, lo è stato anche in un anno terribile come il 2013. I contributi alle associazioni sportive sono stati garantiti (qualcosa più di 170mila euro). Con mille sacrifici e qualche ritardo. Nonostante il terremoto.
Matera appare oggi scatenato, sui social network in particolare, come animatore di questa manifestazione che cerca solo di radunare gente, senza una vera “piattaforma” di confronto.
L’Amministrazione ha anche tentato in queste ore di dialogare per capire. Senza esito.
Oggi si cerca di strumentalizzare varie situazioni di malessere (dal Carnevale al commercio, sino al tema del mercato). Tutte cose vere su cui si sta cercando di lavorare assieme ai protagonisti ed a chi ha veramente a cuore la risoluzione delle cose e non è solo innamorato della protesta.
Si lavora fianco a fianco coi carristi, si dialoga con le Associazioni di categoria e con i singoli esercenti (per battere o limitare la crisi e per dare una nuova – più simile alla vecchia possibile – sede al mercato). Si lavora duramente sul versante dell’edilizia scolastica. Ogni consiglio comunale registra un passo in avanti verso la risoluzione di un problema che c’è ma che è stato causato da una tragedia come il terremoto, non dalla volontà di alcuno. Un problema oramai davvero in fase di risoluzione.
Eppure si getta sale sulle comprensibili ferite. Si tirano in ballo le tasse, con alcune bugie (a Cento le più alte? Non risulta davvero). Ogni cosa fa brodo per un po’ di polemica in più, per aumentare la confusione.
Il tutto farcito da qualche simbolo della Destra più nera e dalla presenza dei soliti noti, quelli che – nemmeno a dirlo – non sono mai d’accordo su nulla.
Cento non è questa.
Cento è una città che si rimbocca le maniche.
Cento è piena di persone che capiscono le difficoltà e vedono il tanto che è stato fatto.
Vedono che si è finalmente risolto il tema dell’autorizzazione al primo stralcio dell’intervento anti allagamento, che si è sbloccato il cantiere del Pronto Soccorso, che si sta potenziando il SS. Annunziata, che è partito il cantiere della stazione, che è ripresa la manutenzione straordinaria delle nostre strade, che si è riqualificato metà dell’ex Oerlikon e che si è sostenuta la crescita di VM Motori, che si è partiti finalmente con la raccolta differenziata in modo serio e massiccio, che si sono già costruite tre scuole e che altre 4 sono in rampa di lancio, che si è completata positivamente la riorganizzazione degli istituti comprensivi, che è nata l’Università aperta del Comune di Cento, che si sostiene la cultura nonostante la crisi, che Guercino trionfa in tutto il mondo, che i servizi alla persona vengono garantiti nonostante i tagli del Governo, che il nostro Centro storico è completamente riaperto, che i nostri negozi sono ancora tutti lì, che ha riaperto la Rocca, che si è riaccesa la luce al Parco del Gigante, che la programmazione urbanistica per la prima volta da decenni progetta nuovi parchi, che è partita la costruzione di un nuovo piano traffico, che stiamo predisponendo il piano delle antenne, che è stata definitivamente chiusa la discarica di Casumaro, che ne è cominciata la bonifica, che è stata fatta la rotonda di via Bologna che veniva invocata dal 1993, che è stato migliorato il piazzale della Rocca… e tanto altro.
In 30 mesi.
Di cui la metà impegnati per fronteggiare l’emergenza terremoto, con migliaia di pasti preparati, migliaia di persone ospitate in tende e palazzetti, migliaia di sopralluoghi nelle case ecc. ecc.
Davvero in questo quadro ha senso protestare per un colpevole pignoramento o per un dovuto distacco dell’acqua?
Forse serve un ritorno alla realtà. Al confronto. Non alla facile polemica.
C’è tantissimo da fare e serve l’aiuto di tutti. Una manifestazione general-generica come questa dal così forte sapore della polemica fine a se stessa non ci avvicina di un millimetro alla soluzione di nessun problema.