● Selezione, approccio critico e confronto delle fonti delle notizie
sono tra i comportamenti informativi più frequenti nella generazione
dei cosiddetti baby boomer (nati tra il 1946 e il 1964) rispetto alle
generazioni più giovani;
● buone condizioni fisiche, attivi e con numerose passioni, sono
questi i principali aspetti che caratterizzano il campione preso in
considerazione;
● i dati emergono dall’approfondimento ‘Non dimentichiamoci dei
boomers!’, realizzato da Tips Ricerche in collaborazione con il
progetto Opinion Leader 4 Future dell’Alta Scuola in Media,
Comunicazione e Spettacolo (ALMED) dell’Università Cattolica e
l’ufficio media relations del Gruppo Credem.
Attenzione e cura nella selezione delle fonti e maggiore confronto dell’origine e
dell’autenticità delle notizie (fact checking) rispetto alle altre generazioni sono solo alcuni tra
i principali comportamenti che caratterizzano i baby boomer, adulti con un’età compresa fra
i 57 e i 75 anni. Queste evidenze sono emerse dall’analisi comparativa di 450 interviste
somministrate a un campione rappresentativo della popolazione italiana composto da adulti
con un’età tra i 25 e i 75 anni. La ricerca si sviluppa, con la cooperazione dell’istituto Tips
Ricerche, all’interno del progetto Opinion Leader 4 Future, nato dalla collaborazione tra
l’Alta Scuola in Media, Comunicazione e Spettacolo (ALMED) dell’Università Cattolica e
l’ufficio media relation del Gruppo Credem, uno dei principali gruppi bancari nazionali e tra i
più solidi a livello europeo, al fine di indagare il ruolo dei leader d’opinione nel panorama
informativo nazionale e internazionale.
Secondo quanto emerge dall’indagine svolta dai ricercatori dell’Università Cattolica, i baby
boomer, nati tra la seconda metà degli anni ‘40 e la seconda metà degli anni ‘60, hanno
vissuto un periodo di forte incremento delle nascite e di grande crescita economica e
sociale. Oggi sono molto attivi e in salute anche grazie alle numerose passioni personali.
Inoltre, rivestono un ruolo primario nella vita economica e lavorativa del Paese, motivo per
il quale ricoprono una posizione centrale delle dinamiche organizzative e gestionali delle
famiglie.
In base ai risultati dell’analisi svolta dai ricercatori dell’Università Cattolica, emerge come i
baby boomer siano fortemente critici nei confronti della diffusione delle informazioni
caratterizzata da uno stato di “emergenza continuativa”. Dal 2020, la fiducia nei confronti dei
mezzi di comunicazione è diminuita dell’11%, rispetto invece agli under 40 (-3%) e agli under
60% (-6%); il 50% si sente confuso e disorientato rispetto alla guerra in Ucraina e l’80%
continua a essere preoccupato per la situazione sanitaria. La fiducia nei confronti delle
istituzioni pubbliche che continuano ad essere considerate come principale risorsa per uscire
dallo stato di crisi, invece, risulta più stabile (-6 punti percentuali contro il -13 degli under
40).
“E’ solo attraverso uno sguardo intergenerazionale che si ha la possibilità di comprendere gli
effettivi cambiamenti del mondo informativo e di proiettarsi al futuro ipotizzando valide
politiche di sensibilizzazione ed educazione ai media. Non possiamo occuparci solo dei
giovani, dimenticandoci che si muovono in una società sempre più anziana e senza
domandarci se e come cambieranno i loro comportamenti una volta raggiunta l’età adulta”
ha affermato Sara Sampietro, coordinatrice del progetto Opinion Leader 4 Future.
“Credo che sia molto interessante il focus sulle generazioni più mature perché l’esperienza di
vita permette di avere una particolare lettura più disincantata rispetto ad alcuni fenomeni
informativi. E’ una generazione che ripone maggiore fiducia verso il futuro con una lucida
consapevolezza dell’importanza del ruolo delle istituzioni rispetto ad altre generazioni”,
sostiene Lucio Dionisi, responsabile ufficio stampa e media relation del Gruppo Credem.
Il Gruppo Credem, tra i principali istituti bancari italiani e tra i più solidi d’Europa, è quotato
alla Borsa Italiana ed ha un total business a fine marzo 2022, tra raccolta complessiva e
prestiti, pari ad oltre 120 miliardi di euro.
ALMED – Alta Scuola in Media, comunicazione e spettacolo è la struttura dell’Università
Cattolica del Sacro Cuore di formazione post-laurea nel campo dell’informazione
giornalistica e della comunicazione al servizio delle imprese, dei media, delle istituzioni e dei
territori