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LINEA DIRETTA 30 OTTOBRE 2021: Inaugurato ampliamento cimitero Pieve di Cento

DiGiuliano Monari

Ott 30, 2021

Il cimitero è uno dei luoghi più importanti, più cari e più delicati per una comunità.È il luogo dove sono custodite la memoria, gli affetti e le storie delle nostre famiglie e quindi della grande famiglia pievese.È un luogo in cui veniamo a curare il ricordo, doloroso e triste ma al tempo stesso dolcissimo, che ci lega ai nostri cari, che ci tiene uniti a loro e così facendo ci tiene uniti fra noi.Perché se c’è una cosa che ci unisce, senza alcuna differenza di sesso, di fede, di ricchezza e di pensiero è quell’unico destino di cui questo luogo è casa e simbolo.Questo è un luogo che ci aiuta a sentirci tutti uniti, tutti membri di un’unica e bellissima comunità.Ecco perché ci abbiamo messo tutta la cura e delicatezza possibile per progettare e poi realizzare i lavori che oggi felicemente inauguriamo. Con questi lavori abbiamo voluto rispondere all’urgente bisogno di nuovi spazi realizzando un nuovo campo con quasi 1.300 fra loculi, ossari, cinerari e tombe di famiglia, ma abbiamo voluto anche migliorare e rendere più bello e fruibile il nostro cimitero. Abbiamo realizzato un nuovo ingresso a cui si accede attraverso un nuovo giardino pubblico illuminato, alberato, attrezzato e irrigato anche con un sistema di raccolta dell’acqua piovana. Abbiamo rinnovato i percorsi e i servizi igienici, abbiamo migliorato gli impianti e gli infissi della cappella, abbiamo installato un sistema di videosorveglianza, una nuova illuminazione e un impianto fotovoltaico, e infine abbiamo realizzato una “Sala degli addii” ovvero uno spazio bello, coperto e riscaldato per consentire anche a chi è ateo di avere un luogo dove salutare il proprio caro.E poi questo nuovo campo dove ci troviamo: lo abbiamo voluto fare particolarmente bello. Dovete sapere che sostanzialmente si tratta del completamento di un progetto di oltre 25 anni fa. Chi disegnò quel primo progetto è l’ing. Stefano Matteucci che ha lavorato in questi anni e in questi mesi con passione e generosità (e penso anche con grande soddisfazione) aiutando il suo Comune a far sì che quel progetto venisse completato.Ho chiesto un grande sforzo alle imprese esecutrici e al nostro ufficio tecnico per poter consegnare i lavori finiti entro la festività del 2 novembre. Manca ancora qualche finitura che verrà completata nei prossimi giorni, ma come vedete: ci sono riusciti! Anche per questa corsa finale ma in generale per il grandissimo lavoro fatto rivolgo a nome mio e di tutta Pieve un ringraziamento tanto grande quanto sincero, all’impresa D’Urso Impianti e all’impresa esecutrice SIEC. Ai progettisti, al direttore dei lavori e a tutte le maestranze. A tutto il nostro ufficio tecnico ed in particolare oggi voglio e devo ringraziare Erika Bega, Davide Bassi e Lucio Taddia.Ma fatemelo dire: se un Comune di 7000 abitanti riesce a realizzare lavori come questi e a farci vivere giornate come questa è perché in quel Comune ci sono persone che lavorano, che si aiutano, che collaborano per realizzare obiettivi, anche i più ambiziosi. Lo fanno assumendosi responsabilità, mettendoci passione e impegno e tanto tempo e fatica. Fatemi dire in particolare che nessun lavoro sarebbe possibile se non ci fosse ad esempio un ufficio ragioneria che stanzia le risorse e consente la regolarità contabile di ogni operazione, e il nostro ufficio ragioneria è guidato da un’autentica colonna portante del nostro Comune ovvero Pierangela Serra, per tutti noi Piera. Ecco a tutte queste persone e, a tante altre che non riesco a nominare, anche oggi va un sentito e forte applauso.A tutti noi oggi viene consegnato un cimitero più grande, più accogliente e più bello sia di giorno che di sera.A tutti noi da oggi viene affidato il compito di custodirlo e curarlo, in primo luogo al Comune ovviamente e lo faremo partendo dal migliorare il servizio di pulizia. Ma come sempre il Comune da solo non potrà mai garantire la cura che un luogo come questo merita: occorre l’impegno, il rispetto e la cura di tutti noi, per l’affetto che nutriamo verso i nostri cari e per il bene che vogliamo alla nostra comunità.

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