La cronaca: giovedì 26 novembre il Presidente Tassinari Oliviano convoca un Consiglio urgente con diversi punti all’ordine del giorno tra cui la determinazione della “TASSA COLLETTA E LIQUIDAZIONE 1ª RATA QUINQUENNALE OPZIONE IN DENARO…”…
Consapevole che la maggioranza di fatto non esiste più in quanto già in precedenti votazioni alcuni consiglieri si erano espressi contro di essa, all’atto della prima convocazione non si presenta facendo mancare il quorum per rendere valido il Consiglio ed utilizza l’escamotage della seconda convocazione (che prevede possa essere svolto anche con un numero esiguo di Consiglieri) nella speranza di far approvare la sopra citata delibera pur non avendo più la maggioranza consiliare.
Rammarica soprattutto il fatto che i gruppi di minoranza non sono mai stati pregiudizialmente contrari all’utilizzo dell’opzione ma non sono d’accordo sul metodo per realizzarla (che ritengono sia illegittimo statutariamente parlando e per niente corretto con le promesse fatte all’atto della iscrizione definitiva).
A questo riguardo ci possono essere diverse soluzioni che potrebbero meglio soddisfare le richieste dei Capisti opzionisti e nel contempo mettere al riparo l’Ente da eventuali ricorsi e/o contenziosi, ma l’attuale “non maggioranza” guidata dal Presidente Oliviano Tassinari e dal Vice Presidente Vasco Fortini non solo non ha mai interpellato le minoranze ma ha innescato con loro un assurdo quanto deleterio per l’Ente braccio di ferro senza tener conto che in questa fase occorre coagulare le energie non chiudere a priori le porte ad un possibile dialogo costruttivo…
I fatti: fallito il tentativo di dialogo con la “non maggioranza” per andare a mediare una posizione che fosse economicamente rispettosa pure nei confronti dei Capisti che hanno chiesto la quota in denaro al posto del terreno, si passa alle votazioni dove si evidenzia ancora una volta che la maggioranza non ha più i numeri né per governare né per portare avanti il progetto delle divisioni (che vede la liquidazione degli opzionisti con una prima quota quinquennale e poi si vedrà…) e, soprattutto, si tenta di eludere le norme statutarie.
A questo punto due sono le strade da seguire: la prima a carico della minoranza consigliare (liste LA CASA DEL PARTECIPANTE e PARTECIPANZA ATTIVA) che ha già fatto un primo ricorso alla Regione con la richiesta di parere nel merito dell’interpretazione delle norme statutarie ed in seconda battuta, se necessario, nelle sedi più opportune…
La seconda a carico degli opzionisti che in questa fase devono far sentire la loro voce con la richiesta del rispetto delle promesse fatte dal governo Tassinari Oliviano e Vasco Fortini, richieste economiche che devono pervenire in Partecipanza e, anche in questo caso se necessarie, nelle sedi opportune…
Conclusioni: gli spazi, anche a tempi brevi, per andare incontro a tutti i Capisti aventi diritto ci sono, si tratta solo da parte del Presidente e del Vice di prendere atto degli errori e dei limiti nel programma divisionale rendendosi conto che non esistono Capisti di serie A e di serie B ma solo Capisti facenti parte della grande Famiglia Partecipante…
Cento, 02/12/2020
I Consiglieri delle liste
LA CASA DEL PARTECIPANTE
PARTECIPANZA ATTIVA