Si è costituita Domenica 15 novembre 2020 la nuova associazione di promozione sociale. Nasce dalla volontà di operatori delle Caritas cittadine e persone volenterose con l’obbiettivo di rinnovare l’impegno nel contrasto alla povertà e alle fragilità del nostro territorio. I principi cardine su cui si fonda l’associazione sono: promuovere la cultura della carità, l’ascolto delle nuove solitudini, la lotta allo spreco, l’ispirazione alla dottrina sociale della Chiesa, l’apertura e il coinvolgimento verso l’intera comunità. In questi tempi, segnati dalla pandemia e dalla crisi economica, è complesso avviare nuove iniziative ma come Associazione il primo obiettivo sarà l’apertura di un Emporio Solidale che auspichiamo nei primi mesi del prossimo anno. Una struttura (del tutto simile a un piccolo supermercato) dove persone bisognose potranno fare gratuitamente una vera e propria spesa secondo le proprie esigenze. Le modalità di accesso saranno definite con criteri che incrociano l’esperienza consolidata delle Caritas e la collaborazione con i Servizi Sociali del Comune.
Nel promuovere l’Emporio vogliamo mettere al centro la persona, la sua dignità e il suo rapporto con la comunità. Dignità perché se si è in condizioni di indigenza, di difficoltà, di fragilità, è importante ricevere un aiuto il più strutturato, trasparente e coinvolgente possibile. Offrire uno spazio dove poter fare una spesa secondo le proprie esigenze può essere un contributo importante nel miglioramento del rapporto tra assistito e struttura caritatevole. Lo stesso regolamento di accesso razionalizza e rende più chiaro un percorso e aggiunge l’ambizioso obiettivo di “assistenza a tempo” cioè si opera per con l’impegno affinché gli assistiti possano trovare soluzioni e condizioni per l’autosufficienza. Il rapporto con la comunità è più complesso, soprattutto perché è la comunità che deve cambiare e crescere. Quando parliamo di promozione culturale della carità pensiamo anche ad una operazione di informazione e creazione di rete di contatti tali da rendere più performanti e duraturi nel tempo gli aiuti che possono venire da aziende, enti, associazioni. Si fa cultura della carità anche portando all’interno delle aziende del territorio la consapevolezza di “quanto” e “come” sono diffuse povertà e fragilità e spingendo verso una maggiore presa di coscienza e messa in campo di ogni risorsa possibile. Ma non ci sono solo le aziende e gli enti territoriali, ci devono essere le persone, le famiglie. Sarà importante fare opera di informazione e coinvolgimento sulle persone, su ogni piccolo gesto o contributo, l’obiettivo è di spingere l’intera comunità a farsi carico del tema della carità. Ci confortano e ci guidano le parole di Papa Francesco: «Vorrei veder fiorire nella nostra città la solidarietà “della porta accanto”, le azioni che richiamano gli atteggiamenti dell’anno sabbatico, in cui si condonano i debiti, si fanno cadere le contese, si chiede il corrispettivo a seconda della capacità del debitore e non del mercato».
Il presidente Mirco Leprotti
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