Gentile Direttore,
vorrei condividere con Te e con i Nostri amici lettori una considerazione. Il sottoscritto non frequenta molto le botteghe del centro, più o meno storico che sia, “ci do dentro” di supermercati ed amazon. Tuttavia oggi mi è capitato di entrare dalla fiorista vicino al cimitero – ma sono convintissimo che sia così in tutti i negozi della nostra città – e nonostante avessi scelto una piantina da prendere per mia mamma (oggi sarebbe stato il suo 85° compleanno), la titolare con pazienza – e mentre ci raccontavamo i fatti nostri l’uno con l’altro – me ne ha preparata una di diverso colore che effettivamente meglio si adatta all’occasione. Ora, non voglio tediare Te e i Nostri lettori con le mie vicissitudini floreali, ma ho capito, o forse sarebbe meglio dire “me ne sono reso conto” che la peculiarità del commercio di vicinato sta proprio qua, nel contatto umano (e confesso che pure a me piace raccontare ogni tanto i fatti miei, anche un po’ per sfogarmi), oggigiorno siamo troppo abituati a fare tutto veloce, invece ogni tanto ci farebbe bene prenderci i nostri tempi. E il futuro del commercio di vicinato forse passa proprio per di qua, in un differente servizio rispetto alla GDO o al commercio online, certo nessuno chiede ai commercianti di sostituirsi agli psicologi, o all’amico del cuore, tuttavia l’ambiente famigliare che spesso si respira nei nostri negozi potrebbe essere la chiave di volta nella impari lotta con i grandi centri commerciali, che chiaramente sono importanti anch’essi per l’occupazione e tutto il resto.
Con simpatia
Marco Cevolani