Di Giuliano Monari – questa emergenza sembra avere scardinato i forzieri di tutta Europa. Si stanziano ogni giorno milioni di euro (speriamo che prima o poi si possano anche toccare con mano), si emanano decreti su decreti, DPCM per l’esattezza, si fanno centinaia di videoconferenze, si interpellano esperti di tutto e di niente, si assicura che nessuno sarà lasciato da solo (frase già sentita centinaia di volte dopo le immani tragedie dei terremoti anche recenti), si blatera di aiuti di qua e di la, ma, ci si dimentica che, in questo Stivale, la popolazione non è tutta del ‘genere’ tutele e ammortizzatori sociali; ci sono migliaia di famiglie che campano di precariato, di lavoro nero o sommerso, che campano alla giornata, di contratti di qualche mese, di stagionalità e di espedienti per mettere insieme il pranzo con la cena. Ebbene, queste persone sono la parte più fragile del tessuto sociale italiano che, assieme alle ‘partite IVA’ e ai disabili, se non si pensa a loro, in fretta, rischiano di fare crollare la tenuta sociale. A queste persone, a queste famiglie, unitamente a quello che già si sta giustamente facendo, il Governo dovrebbe prestare grande attenzione, per non rischiare una deriva pericolosissima verso un generale impoverimento fuori controllo. Perchè dopo, sarebbe troppo tardi.