Cento: un problema democratico.
Ci risiamo. Anche nell’ultima seduta del consiglio comunale qualcosa palesemente non ha funzionato. In una parola: la democrazia.
Partiamo dall’inizio: si votava la rettifica al verbale del consiglio precedente riguardante la famosa approvazione del bilancio previsionale 2021-2023, mettendo fine ad ogni dubbio di leggitimità del Sindaco e del consiglio comunale. Eppure si è partiti male, poiché il presidente del consiglio Contri non voleva nemmeno la discussione di quanto avvenuto. Le minoranze fortunatamente si sono rivoltate ed una discussione c’è stata; indegna però delle istituzioni.
Un susseguirsi di ammonimenti per consiglieri che si parlavano sopra gli uni agli altri, una modalità inconsueta e poco chiara di risolvere un problema di legittimità e per concludere il segretario comunale che perde le staffe (incalzata dalle minoranze) diventando a tutti gli effetti il quattordicesimo consigliere di maggioranza.
Perché da questo consiglio ormai è chiara una cosa: il voto del Segretario comunale non solo esiste, ma ascoltando lei e il presidente del consiglio, nessuno ha diritto di replicare ne mettere in dubbio il suo parere. Il suo voto (figurativo intendiamoci) ha salvato più volte Toselli, ha trovato i cavilli giusti e cosa più grave, non fornisce spiegazioni concrete. Se poi il consiglio avesse voluto discuterne dovrà farlo con organi superiori.
A questo punto chiediamo al ‘quattordicesimo’ consigliere: dott. Clemente, il consiglio comunale a che serve?