“Le scuole “G. Pascoli” di Cento risultano allo stato attuale nel più totale abbandono, dopo che dalle perizie compiute all’indomani del sisma e stando alle cifre sbandierate dal sindaco di Cento, Piero Lodi, è apparso un macroscopico contrasto sui costi per un loro pieno recupero. Chiediamo, pertanto, al presidente Bonaccini, che sia fatta chiarezza sulla sorte delle scuole in questione e se non si ritenga opportuno predisporre un’autonoma perizia per quantificarne i costi di recupero.» Il gruppo consigliare della Lega Nord in Regione va all’attacco, sulla questione delle scuole primarie “G. Pascoli” di Cento, con un’interrogazione firmata dal consigliere Marco Pettazzoni e dal capogruppo, Alan Fabbri, per conoscere il destino del plesso scolastico, rimasto danneggiato nel sisma del maggio 2012. «Allora – piegano Pettazzoni e Fabbri – il danno fu stimato in 200mila euro (80mila per la finitura e 120mila euro di adeguamento sismico).» Misteriosamente, però, il costo lievitò in 400mila euro, a seguito del decreto 513 dell’allora presidente della Regione, Vasco Errani. Un decreto che prevedeva un cofinanziamento di circa 236mila euro a carico della Regione. Di fronte all’impasse, ed all’incalzare di Piero Lodi, il sindaco di Cento ha pensato bene di assumere in locazione per 9 anni il plesso di Corporeno, realizzato appositamente da un privato, abbandonando di fatto le scuole “Pascoli” al loro destino. In quanto, a parere di Lodi, «secondo una perizia redatta ai fini di un premio assicurativo – ricordano Pettazzoni e Fabbri – il danno sarebbe stimato in 3milioni e 676mila euro. Un importo abnorme nella sua sproporzione, rispetto alle stime iniziali – tuona la Lega dal consiglio regionale – mentre il Comune spende annualmente 601mila euro più Iva per i costi di locazione di Corporeno, oltre alla spesa per il trasporto scolastico.» In sostanza, la Lega Nord chiede all’Assemblea regionale che ne sarà della scuola “Pascoli”, ora che il Comune di Cento «ha disatteso il decreto 513 e se non si ritenga opportuno procedere ad una nuova perizia autonoma, per capire finalmente a quanto ammonta il danno delle scuole danneggiate dal sisma.»