La Regione e la Partecipanza Agraria di Cento sono più vicine dopo la visita allo storico Ente Agrario dell’assessore regionale dell’Emilia Romagna Tiberio Rabboni, deleghe all’agricoltura, ha fatto visita a Cento, sua città d’origine. La visita di Rabboni ha fatto seguito all’invito da parte dei rappresentanti della Partecipanza Agraria e, nell’occasione, ha ricevuto in omaggio una stampa con il suo albero genealogico consegnatogli proprio dal presidente Flavio Draghetti: «Abbiamo svolto numerose e accurate ricerche che ci hanno portato fino alle origini della famiglia dell’odierno assessore. Un percorso – ha spiegato – a ritroso nel tempo che ci ha portati fino al 1370. Con certezza massima – ha aggiunto Draghetti – oggi possiamo dire che Rabboni è a tutti gli effetti un Capista e nel volume da noi donatogli, ci sono gli atti e i documenti che certificano la sua autentica appartenenza a questa realtà». L’assessore ha spiegato di essere andato via da Cento all’età di soli 11 anni ma «l’imprinting centese me lo sono portato sempre con me». Con il presidente – ha poi proseguito Rabboni – «abbiamo concordato questa visita per poter capire come si potrebbe aiutare la Partecipanza in questo difficile momento, consentendole di continuare a svolgere un’attività concreta e utile per la società tutta». Sono due i punti che catalizzano immediatamente l’attenzione dei presenti: risorse economiche e fondi europei. «Potremmo essere alla vigilia di un nuovo programma che pone al centro delle sue questioni lo sviluppo rurale e la Regione, tramite bandi di concorso, potrebbe distribuire fondi e risorse a chi avrà le caratteristiche necessarie per ottenerle». Ma chi potrebbe accedere a questi finanziamenti europei? La Partecipanza stessa, i capisti e le aziende. Se i fondi dovessero essere sbloccati, si potrebbero utilizzare le risorse per investire in impianti produttivi, terreni, macchinari agricoli, insomma: potrebbero rappresentare una boccata di ossigeno per la categoria. «Svolgere interventi agro ambientali, investimenti in strutture produttive o progettare nuove attività significa investire nel proprio territorio – e conclude – Dopo questo incontro in cui si sono esaminate le linee generali potremo aprire un tavolo di confronto e di lavoro». Dobbiamo intraprendere un percorso di rimodernizzazione – ha detto Draghetti in chiusura – “mantenendo però tutto ciò che la Partecipanza ha fatto fino ad ora. Negli ultimi anni quel capo di terreno che prima era considerato una fonte di sostegno è diventato un fastidio del quale liberarsi in fretta. Mi auguro che questo incontro possa dare origine a un rapporto costruttivo tra Regione e Partecipanza”.