Di Michele Manni
Raccontare cinquant’anni in poche ore è tutto fuorché facile: ci è riuscita la Benedetto XIV che, venerdì sera, ha celebrato il suo cinquantesimo compleanno in Piazzale Donatori di Sangue e Organi, in compagnia di circa un migliaio di amici tra datati e più recenti.
A poco più di un’ora dall’inizio, a bordo campo si cenava già presso gli stand gastronomici gestiti dall’Ass. Carnevalesca Mazalora (Primi piatti), dai Toponi (Gnocchini fritti), da Castoro degli Old Lions (Panino con salsiccia) e dal Circolo del Tennis di Cento (Anguilla ai ferri). Alle ore 20.30 la serata entrava nel vivo con i tre conduttori ufficiali (Paolo Travagli, Lorenzo Sacquegna e Gabriele Sbattella) che salivano sul palco per introdurre il menù della stessa. In seguito Lorenzo Sacquegna intervistava Don Baviera in qualità di fondatore e Giuseppe Accorsi, colui che iscrisse la Benedetto XIV per la prima volta. Dopo un breve intrattenimento musicale curato da Sandro e Steve, veniva il momento di presentare le squadre che entravano in campo con la colonna sonora di Rocky in sottofondo. La partita, commentata da Sacquegna e Travagli, si svolgeva su unico tempo da 50 minuti e senza interruzioni, con cambi volanti da una parte e dall’altra. Poco meno di cento erano infatti gli atleti coinvolti, ruotati dagli otto allenatori presenti e suddivisi tra “bianchi” e “rossi”. Terminata la presentazione e dopo un breve riscaldamento, si aprivano le “ostilità” e subito si mettevano in evidenza Bobicchio e Stama, tra i più applauditi. Alla conclusione dell’incontro, il momento più emozionante della serata con Sacquegna e Travagli che chiamavano sul palco i familiari degli allenatori, atleti e tifosi scomparsi, per la consegna di una targa ricordo. Seguiva un’ulteriore parentesi musicale introdotta da Sbattella, che successivamente intervistava Silvio Canelli, presidente della Benedetto XIV, e Roberto Spera, presidente della Benedetto 1964. Dopo l’esibizione delle Cocconats, venivano proclamati i 10 atleti biancorossi più votati nel sondaggio effettuato dalla società nelle precedenti settimane, le cui divise venivano quindi messe all’asta, con ricavato devoluto in beneficenza ad Ageop, così come un paio di scarpe con tanto di autografo messe a disposizione da Marco Belinelli, il primo italiano a vincere il titolo NBA. Tra il pubblico, nel frattempo, non passava inosservato l’ex Fortitudo Carlos Delfino, pilastro della nazionale argentine e dei Milwaukee Bucks. L’evento si concludeva con l’ennesimo momento musicale, ma la serata proseguiva in realtà fino a notte fonda, tra i tavoli degli stand gastronomici e la veranda del chiosco adiacente.